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Cronaca Melzo / Via Roma

Stalking a Melzo, mezzo paese contro la vittima

L'ex fidanzato condannato a un anno, ma nel frattempo la donna ha subìto una perquisizione umiliante in mezzo alla strada (senza riscontri) e minacce con proiettili

Sembra paradossale quello che sta accadendo a Melzo, nel Milanese. Una donna vittima di stalking con tanto di sentenza del giudice e il paese che, almeno in parte, le si rivolta contro. La storia viene raccontata dal Giorno, ed è una storia dai contorni assurdi.

Tutto ha inizio nel 2012, quando la donna denuncia il suo ex fidanzato per maltrattamenti. La vicenda giudiziaria è terminata da poco con la condanna a un anno di carcere per l'uomo. Nel frattempo, però, non è tutto filato liscio per la donna. Innanzitutto, durante il processo sono state numerose le testimonianze a favore dell'uomo, che appartiene a una famiglia nota in paese.

L'uomo, poi, un giorno aveva chiamato i carabinieri per denunciare una presunta minaccia a mano armata da parte della sua ex. Risultato: i carabinieri si sono precipitati dalla donna, trovandola in una gelateria insieme alla figlia di 16 anni, con tre pattuglie. Hanno perquisito mamma, figlia e automobile, senza però trovare alcuna pistola. L'effetto "film d'azione", però, c'è stato.

E ancora, la lettera con cui l'ospedale di Melegnano invitava la donna a fissare al più presto un appuntamento con uno psichiatra, in seguito a una segnalazione dell'ospedale di Melzo.

Infine, il volantino anonimo con insulti e tre proiettili. Episodio, questo, su cui probabilmente si celebrerà un altro processo penale. La donna - oltre alla condanna dell'ex fidanzato - ha comunque ottenuto una provvisionale di risarcimento di 45 mila euro. Potrà dormire sonni più tranquilli?

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