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Cronaca Duomo / Piazza del Duomo

Starbucks a Milano, è tutto pronto: “Locale di design in centro e una miscela speciale”

Il numero uno di Starbucks ammette che è tutto fatto per lo sbarco del Frappuccino sotto il Duomo. Sarà un locale "elegante, la quintessenza del design, con una miscela speciale"

Ci vorrà ancora un po’ di tempo. Ma ne varrà la pena. Perché i signori del Frappuccino hanno deciso di fare le cose in grande per il loro sbarco nella patria del caffè. Procedono a ritmi serrati i lavori per l’arrivo in Italia di Starbucks, il colosso americano della caffetteria che mai si è spinto oltre i confini del Bel Paese. Adesso, però, sembra davvero tutto pronto e lo stesso numero uno di Starbucks, Howard Schultz, dando l'annuncio ufficiale non riesce a trattenere l’emozione e svela qualche primo dettaglio sul progetto meneghino, aggiungendo poi che "l'invasione" del suo marchio continuerà a Venezia e Verona. 

Il locale di Milano “sarà elegante, la quintessenza del design nel centro della città”, ha annunciato Schultz, presente ad un incontro in un palazzo settecentesco di via Cappuccio. Al tavolo con lui c’erano tanti imprenditori che hanno scritto la storia - da Aldo Lorenzi, l’artigiano dei coltelli, a Renzo Rosso, il signor Diesel, e Leonardo Ferragamo -  che evidentemente gli hanno dato qualche dritta giusta per riuscire a convincere anche gli italiani della bontà del suo caffè. 

“Sono molto coinvolto, in ogni dettaglio - ha raccontato Schultz -. Per me è anche una realizzazione personale. Dedicherò a questa città un caffè speciale, una miscela premium, ricca e forte”.

Schultz, insomma, è consapevole che il grande salto in Italia è rischioso e per questo ha deciso di ispirarsi ai grandi, come Renato Bialetti, l’uomo della moka scomparso poco più di quindici giorni fa. “La conosco bene — ha ammesso Schultz —. La vendiamo nei nostri negozi negli Stati Uniti. Il caffè italiano lo abbiamo sempre portato con noi. E adesso siamo pronti a investire milioni di dollari nel vostro Paese. Vogliamo creare occupazione. Formeremo il personale che godrà di una remunerazione complessivamente superiore alla media del settore".

"Ma attenzione, noi arriviamo nella Patria del caffè con umiltà e rispetto. Aver avuto successo nel mondo non ci permette di dare per scontato che riusciremo a replicare in Italia - ha confessato senza timore -. È dal 1983, anno del mio primo viaggio in Italia, che studio la magnifica rappresentazione teatrale che va in scena ogni volta che in un bar viene servito un caffè. Non pretendo di insegnare un rito che è parte della storia italiana. Vorrei solo rendere omaggio a Milano”.

Il luogo non è ancora stato scelto, ma di sicuro sarà in centro e altrettanto sicuramente passerà tra le sapienti mani di Antonio Percassi, il guru dei centri commerciali che ha portato in Italia - tra i tanti - la Lego e Victoria’s Secret.  

“Il negozio di Milano avrà un forte contenuto di design in armonia con la città e una musica ad hoc per il gusto milanese”, ha concluso Schultz. 

Il Frappuccino, insomma, sbarcherà sotto il Duomo. Non a febbraio, come aveva voluto far credere qualcuno, ma entro fine 2016 o, al più tardi, inizio 2017. Ora bisogna solo aspettare. 

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