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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Duomo / Passaggio degli Osii

Statale, occupazione a Fisica e lezioni in piazza dei Mercanti contro la riforma

Dopo la nottata di occupazione delle aule della Facoltà di Fisica, la protesta degli universitari contro la "riforma Gelmini" si è spostata in piazza dei Mercanti per un pomeriggio di laboratori scientifici e lezioni

Aule occupate, ieri, nella Facoltà di Fisica, "Almeno una cinquantina di persone - ha raccontato Michele, uno dei partecipanti - Oggi invece faremo un corteo fino a raggiungere la manifestazione che si svolgerà in Piazza Mercanti", e così è stato: studenti, ricercatori e professori hanno dato vita a laboratori e lezioni di divulgazione scientifica letteralmente in mezzo alla strada. Slide e cartelloni informativi sotto i portici della piazza nel cuore di Milano, e tutti a carattere scientifico data la provenienza dai manifestanti: la Facoltà di Scienze dell'Università degli Studi di Milano.

Motivi della protesta? "Sottofinanziamento degli atenei e riforma Gelmini: non diciamo che la riforma non sia necessaria, ma chiediamo di ripensarla insieme soprattutto prevedendo un finanziamento serio dell'università soprattutto sui ricercatori, il precariato e la governance - ha spiegato Elisabetta Colombo, professore associato di Geometria proseguendo poi con il racconto della situazione in cui ogni giorno centinaia di docenti cercano di svolgere il proprio lavoro: "A Scienze siamo nella condizione di non poter far partire alcuni laboratori del primo anno".

"La didattica si impoverisce, mancano i laboratori, essenziali per facoltà come le nostre, e anche riducendo il personale docente e i ricercatori ci sentiamo privati del nostro diritto allo studio" ha raccontato Federica, una dei numerosi studenti seduti per terra ad ascoltare le lezioni all'aria aperta, diventati più numerosi dopo l'arrivo del gruppo di occupanti della Facoltà di Fisica. "Proseguiremo la mobilitazione, sulle modalità decideremo in base a come andranno le cose - hanno dichiarato mostrando uno striscione di protesta - Stasera ci ritroveremo in una grande assemblea anche con le altre facoltà e vedremo insieme le prossime mosse" .

"Quello che rifiutiamo è il ricatto per cui prima passa la legge, poi arrivano i soldini - ha dichiarato Alessandro Podestà, ricercatore di Fisica, tra quelli che hanno confermato l'indisponibilità a tenere le lezioni - E' stata una scelta sofferta e meditata, ma necessaria per protestare contro i disagi che l'università sta patendo. C'e' un problema di sottofinanziamenti che colpisce sia la ricerca che la didattica e poi ci sono aspetti specifici del disegno di legge Gelmini che colpiscono i ricercatori. In futuro ci si troverà in contrapposizione diretta con i precari di domani a spartirsi le briciole di quei pochi posti di professore associato: è una guerra tra poveri che noi rifiutiamo".

Espressa solidarietà dagli studenti contro lo sgombero del centro sociale di via Savona, in via Festa del Perdono si legge: "L'istruzione non si dismette, gli spazi sociali non si sgomberano" sul manifesto appeso nei chiostri dell'Università Statale, negli atri altre scritte hanno ribadito la posizione degli universitari: "Nessuno sgombero senza risposta, via Savona resiste" e "Le strade si bloccano, gli spazi si occupano". Infatti un gruppo di studenti ha invaso per alcuni minuti la circonvallazione interna in via Francesco Sforza per poi proseguire in via Laghetto buttando a terra bidoni della pattumiera e lanciando fumogeni per poi disperdersi e rientrare in sede per una assemblea.

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