Via Brioschi, fece esplodere la casa e uccise l'ex moglie e due vicini: la condanna è definitiva
La Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione
E' definitiva la condanna a 30 anni di reclusione per Giuseppe Pellicanò, 54 anni, che la mattina di domenica 12 giugno 2016 fece esplodere l'appartamento in cui viveva in via Brioschi al civico 65 provocando la morte di tre persone: l'ex compagna Micaela Masella e i 27enni Chiara Magnamassa e Riccardo Miglianesi, fidanzati tra loro e vicini di casa, nonché il ferimento delle figlie di Pellicanò e dell'ex compagna.
L'uomo, qualche giorno dopo la strage, aveva ammesso di avere svitato il tubo del gas della cucina: un gesto dunque volontario, per il quale Pellicanò è andato a processo per strage e devastazione, con la condanna all'ergastolo in primo piano, ridotta poi a 30 anni in appello e confermata, il 3 dicembre 2019, dalla Cassazione.
Le indagini e l'arresto di Pellicanò
Avevano presentato ricorso in terzo grado la procura generale di Milano, che contestava la riduzione della pena, e per motivi opposti gli avvocati dell'imputato. La Cassazione, confermando la sentenza d'appello, ha respinto entrambi i ricorsi. La svolta nelle indagini si era avuta con accertamenti tecnici sulla fuga di gas, da cui era risultato evidente che si fosse trattato di un gesto provocato. Pellicanò era statto quindi iscritto nel registro degli indagati e poi portato in carcere.
Pellicanò non aveva accettato che l'ex compagna intendesse trasferirsi a vivere insieme al nuovo fidanzato, la cui automobile era stata trovata vandalizzata due giorni prima della strage.