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Cronaca Stadera / Via Francesco Brioschi

Via Brioschi, Pellicanò arrestato. Tutte le "avvisaglie" della tragedia

Due visite psichiatriche, l'auto del nuovo compagno della moglie vandalizzata due giorni prima della drammatica esplosione

La strage di via Brioschi poteva essere evitata? La domanda è inevitabile dopo l'arresto di Giuseppe Pellicanò, prelevato dagli agenti di polizia all'ospedale Niguarda dove era ricoverato (stava per essere dimesso) e portato a San Vittore. Risponde di strage. Gli investigatori si sono convinti che l'uomo abbia volontariamente manomesso l'impianto del gas nell'appartamento in cui viveva con la moglie Micaela Masella (rapporto ormai finito) e le due figlie minori, di cui la più piccola autistica. E abbia quindi coscientemente provocato l'esplosione in seguito alla quale Micaela è morta, insieme con la coppia di giovani vicini di casa.

Esplosione in via Brioschi - Foto B&V Photographers

Nella giornata del primo luglio lo hanno interrogato in ospedale: l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. A quel punto, considerando il pericolo di fuga data la non comune disponibilità economica, il pm Elio Ramondini ne ha disposto l'arresto.

Il quadro che emerge dallo scritto del pubblico ministero fa immediatamente pensare che vi fossero elementi per capire che stava succedendo qualcosa, e magari per cercare di fermare sul nascere la situazione. Ma questo è ovviamente soltanto un pensiero. E' impossibile, per ora, stabilire se davvero Pellicanò potesse essere fermato.

La strage è avvenuta la mattina di domenica 12 giugno. Pochi giorni prima, il 10 giugno, il nuovo compagno della moglie si era trovato l'automobile (in sosta da parecchi giorni in via Brioschi) devastata. Una gomma squarciata, un retrovisore divelto e due insulti ad una donna ("putt..." e "vac...") con vernice spray bianca sul cofano, insieme al disegno di un fallo. Nella notte tra l'8 e il 9 giugno la donna era andata a dormire fuori casa con le due figlie.

Il nuovo compagno di Micaela ha denunciato l'atto vandalico sulla propria autovettura al commissariato Ticinese. Spontanea sorge la domanda: tra il 10 giugno (giorno della denuncia) e il 12 giugno (giorno dell'esplosione) Pellicanò è stato in qualche modo sentito dagli agenti?

Nell'appartamento sono state anche trovate due cartelle cliniche riferite ad altrettante visite psichiatriche, a marzo e aprile 2016. Recenti, quindi. Il medico che lo ha visitato scrive di un uomo con "scarso controllo degli impulsi, "ansia e insonnia". Gli investigatori riferiscono anche di un probabile primo tentativo di manomissione dell'impianto nella notte tra il 9 e il 10 giugno, quella successiva a quando Micaela e le figlie avevano dormito fuori casa. Una "escalation" di coincidenze che ora i magistrati dovranno esaminare ma che, al momento, ha portato all'arresto. Purtroppo a strage ormai avvenuta.

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