Blocco Studentesco, striscione contro l'Anpi e Valditara "kompagno" nei manifesti
L'azione notturna dei militanti del gruppo giovanlie legato a CasaPound. Cenati (Anpi): "Atto intimidatorio"
Uno striscione contro l'Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani), affisso davanti alla Casa della Memoria di via Confalonieri a Milano (zona Isola), e manifesti contro il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara, 'reo' di avere difeso l'organizzazione dei partigiani. Le affissioni sono state effettuate da militanti del Blocco Studentesco, emanazione giovanile di CasaPound, nella notte tra giovedì e venerdì.
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Lo striscione recita "Fuori l'Anpi dalle scuole", mentre i manifesti ritraggono il "kompagno Valditara" con i baffi di Stalin e una stella rossa sopra la testa. "Abbiamo voluto prendere posizione contro un'organizzazione faziosa e ideologica che da troppo tempo entra nelle scuole per indottrinare gli studenti e portare avanti tesi negazioniste sulle Foibe o, come pochi giorni fa, infangare la memoria di un giovane studente ucciso dall'antifascismo, Sergio Ramelli", si legge in una nota dell'associazione giovanile di CasaPound.
L'attacco a Valditara è invece dovuto al fatto che il ministro ha difeso l'Anpi dopo uno striscione affisso a Brescia che recitava "La Resistenza è una cagata pazzesca". Valditara ha dichiarato che "la nostra Costituzione è democratica e antifascista. Io onoro la nostra Costituzione. Ogni provocazione di stampo antidemocratico o di stampo fascista trova ora e troverà sempre da me una netta condanna ai fatti".
"Atto intimidatorio"
Durissima la reazione di Roberto Cenati, presidente provinciale dell'Anpi, allo striscione di venerdì mattina a Milano: "Un atto intimidatorio non soltanto nei confronti dell'Anpi, ma anche di tutte le associazioni democratiche e antifasciste che, dal 2015, stanno svolgendo importanti iniziative sulla memoria, la storia e la cultura, a Milano e non solo".
"La Casa della Memoria - continua il presidente milanese dell'Anpi - è diventata ormai luogo riconosciuto e punto di riferimento fondamentale per Milano, città Medaglia d'oro della Resistenza. Questi atti non ci fermeranno. Continueremo con ancora maggiore intensità a svolgere il nostro compito di carattere storico e culturale. Chiediamo alle pubbliche autorità di fare il possibile per individuare i responsabili di questa ignobile azione".