Suicida in carcere: insulti razzisti su pagina Fb del sindacato di polizia
"Uno in meno", "altra corda e sapone" e così via: indaga il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Insulti su Facebook nei confronti di un detenuto suicida nel carcere di Opera, un romeno 39enne che era stato condannato all'ergastolo per omicidio e che si è impiccato in cella. Il sindacato di polizia penitenziaria Alsippe ha pubblicato la notizia sulla propria pagina Facebook e il "Giornale di polizia penitenziaria" l'ha condivisa a sua volta.
Risultato: insulti di ogni genere all'indirizzo della vittima. "Speriamo che abbia sofferto", "uno in meno che ci sarebbe costato parecchi denari", "3 metri quatri a disposizione per qualcun altro", "più corde e sapone", "giustizia fu fatta", "oh, come sono dispiaciuto", "mi domando cosa aspettino gli altri a seguirne l'esempio". E così via.
Parole agghiaccianti, con il terribile sospetto che alcune siano state scritte da poliziotti. A chi invitava alla calma, per esempio, qualcuno ha ribattuto: "Lavorra all'interno di un istituto, poi vedrai". Oppure: "Sicuramente i nostri colleghi saranno indagati". Che fanno pensare appunto ad agenti di polizia penitenziaria tra i commentatori.
Inevitabile l'intervento del Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap), che ha promesso una indagine mirata soprattutto per capire se davvero vi siano poliziotti coinvolti in codesti commenti.