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Da Milano a Venezia per uccidersi nel Canal Grande: un 22enne muore annegato | VIDEO

In Italia non aveva trovato la sua città. Pozzallo prima, Ragusa poi, la residenza ufficiale dove però nessuno sembra conoscerlo. Quindi Milano, dove si era trasferito: la penultima tappa di un viaggio terminato con la morte, voluta, “cercata”. 

Era partito proprio dalla stazione Centrale del capoluogo meneghino, Pateh Sabally, il ventiduenne del Gambia che domenica pomeriggio ha deciso di suicidarsi nel Canal Grande di Venezia, a due passi dallo scalo ferroviario di Santa Lucia. Lì, era arrivato il giorno prima a bordo di un treno, dopo aver salutato Milano. Lì, in un pomeriggio di gennaio, ha deciso di morire davanti a tutti. 

Ha messo i suoi documenti in un sacchetto di plastica, il permesso di soggiorno per motivi umanitari ottenuto due anni fa al momento dello sbarco in Italia e il biglietto del treno Milano-Venezia del giorno prima in uno zainetto, quindi si è lanciato in acqua. 

Lo ha fatto sotto gli occhi di decine e decine di turisti e cittadini. Qualcuno, come si vede e sente nel video girato da un passante e caricato su Youtube, urla “Africa… Questo è scemo vuol morire”. Qualcun altro si lancia andare ad un “insemenio” - scemo in dialetto veneziano - o “dai che torni a casa tua”.  E qualcun altro ancora chiede ai marinai di un vaporetto di gettarsi in acqua o di “buttare il savalgente”. 

Di salvagenti nell’acqua della Laguna ne arrivano uno, due, tre, quattro, ma Pateh alza le braccia e cola a picco, senza fare nulla per sfuggire alla morte, senza che nessuno si getti per cercare di salvarlo. 

Poi, alla fine del video - al secondo 50 - qualcuno dice “Ma fallo morire…”. Ed è esattamente quello che Pateh, che era sopravvissuto alla traversata del Mediterraneo, farà. 

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