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Cronaca A52

La tangenziale nord di Milano tra le strade più pericolose d'Italia

Sulle strade extraurbane in provincia invece si verificano 7,6 incidenti per km. A dirlo Aci (Automobile Club d'Italia) in base alla mappa degli incidenti stradali del 2018

La tangenziale nord di Milano è tra le strade più pericolose d'Italia. Ad affermalo la classifica di Aci, stilata in base alla mappa degli incidenti avvenuti nel 2018. Insieme all'A52 tra i tracciati che presentano più rischi anche il raccordo di Reggio Calabria e l'A24 Penetrazione urbana.

In particolare, la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza si registrano 10,3 incidenti al km), la Penetrazione urbana della A24 (12,9 incidenti/km), e il raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km. Il capoluogo lombardo ha un altro triste primato anche per quanto riguarda gli incidenti su strade extraurbane: in provincia di Milano si verificano 7,6 incidenti per km (il numero più alto di schianti è sulla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza, con 9,8 incidenti/km, e sulla SS131 dir – Carlo Felice in provincia di Cagliari, con 8,6 incidenti/km).

Questi dati emergono da 'Localizzazione degli incidenti stradali 2018', lo studio, realizzato dall’Aci, che ha analizzato i 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, avvenuti su circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale italiana.

I dati di Aci sugli incidenti

Nel corso del 2018 - si legge in una nota di Aci - 76 incidenti su cento sono avvenuti nei centri abitati, sei in autostrada e 18 su strade extraurbane. Lo scorso anno, inoltre, in autostrada è rimasto stabile il numero di incidenti ma è aumentato il numero di morti (a causa dell’incidente del Ponte Morandi), sulle strade extraurbane invece sono aumentati gli incidenti ma è rimasto sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%). Di contro, nei centri abitati sono diminuiti sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane.

In autostrada - specifica Aci - i veicoli per il trasporto delle merci - autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato - sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche. Mentre giugno e luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente il 9,9% e 10,4% del totale).

Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno). Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. Tra gli utenti maggiormente coinvolti negli incidenti i ciclisti, i centauri e i pedoni (un morto su tre fa parte di queste categorie). Mentre i veicoli a due ruote sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali.

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