Ragazzo prende un taxi, ma non ha i soldi: “Non paga l’ospedale?”
La storia
Era convinto che quello fosse semplicemente un servizio offerto dal sistema sanitario nazionale. Così, appena arrivato a destinazione, è sceso dall’auto e ha salutato il conducente, che - non proprio contentissimo - ha chiesto l’intervento della polizia.
Singolare episodio martedì sera a Milano, con protagonisti un tassista milanese e un ragazzo somalo di venticinque anni, titolare di un permesso di soggiorno da rifugiato politico.
Verso le 23, secondo quanto ricostruito dalla Questura, il ragazzo è stato dimesso dall’ospedale Gaetano Pini, dove i medici gli avevano certificato alcuni gravi problemi a una gamba che gli impedivano di camminare. Così, lui stesso ha chiesto ai dipendenti del Pini di chiamargli un taxi per poter tornare in piazza Safra, dove è ospitato dalla comunità di Sant’Egidio.
Giunto a destinazione, il tassista ha presentato il conto al venticinquenne - 42,90 euro -, che gli ha detto semplicemente di non avere soldi per pagare.
Alla polizia, intervenuta proprio su richiesta del conducente, il giovane ha spiegato di essere convinto che quello fosse un servizio offerto dall’ospedale, una sorta di trasporto a spese del sistema sanitario nazionale.
Il tassista, compresa la buona fede e l’onesta del ragazzo, gli ha regalato la corsa per - ha spiegato ai poliziotti - “fare una buona azione”.