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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Case popolari: dalla Regione il finanziamento per 110 telecamere

Saranno installate da Aler (che ne controllerà i filmati) in sei quartieri popolari di Milano

Sei quartieri popolari di Milano saranno dotati di centodieci telecamere, grazie ad Aler e alla Regione che investirà per questo 600 mila euro. Il progetto è stato pensato per due ragioni: combattere le occupazioni abusive e fronteggiare gli atti vandalici. Già scelti i quartieri: Baggio, San Siro, Fulvio Testi, Molise-Calvairate e via Lulli (Loreto-Aspromonte). Lo riferisce il Giorno.

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Si tratta di un piano in procinto di approvazione. Il giorno giusto dovrebbe essere la seduta della giunta regionale di lunedì 16 ottobre. Le telecamere invieranno le immagini alla centrale operativa di Aler e dovrebbero servire anche per comprendere che cosa migliorare della qualità della vita degli inquilini delle case popolari milanesi. 

Il precedente: 66 milioni di euro nel 2014

Esiste un precedente importante, quello del 2014, anno "terribile" delle occupazioni abusive in città. All'epoca Aler Milano gestiva ancora le case popolari del Comune, oltre che le proprie. E nell'estate di quell'anno, mentre il fenomeno delle occupazioni teneva banco sulle prime pagine di tutti i giornali (e anche in televisione), la Regione Lombardia avanzò la proposta di investire 500 mila euro (spalmati in cinque anni) per installare telecamere nei quartieri popolari. L'idea era parte di un progetto molto più ingente, da ben 66 milioni, per risanare le casse dell'azienda regionale di edilizia residenziale.

Videosorveglianza, la promessa del Comune

Non solo Aler: anche il Comune di Milano ha - abbastanza recentemente - promesso maggiore videosorveglianza nei quartieri periferici difficili. In questo si è spesa in prima persona, con una promessa, Carmela Rozza, assessore alla sicurezza, coesione sociale e polizia locale di Palazzo Marino. La Rozza ha assicurato che le telecamere in strada per controllare il territorio già presenti sarebbero state via via sostituite con modelli in grado di essere manovrati dall'operatore centrale, per avere più possibilità di controllo.

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