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Cronaca

Fondatore del centro culturale del muro della gentilezza a processo per occupazione

Tommaso Dapri, ideatore del Tempio del Futuro Perduto, chiede all'amministrazione comunale di adeguarsi alle città del Nord Europa rendendo legale lo spazio

Sarà processato per occupazione abusiva Tommaso Dapri, ideatore del Tempio del Futuro Perduto, il centro culturale nato dall'occupazione degli spazi comunali della Fabbrica del Vapore, che di recente aveva promosso nobili iniziative come il muro della gentilezza, ottenendo un boom di donazioni, e la distribuzione gratuita di colazioni e aperitivi agli automobilisti imbottigliati nel traffico.

A processo per occupazione abusiva

“Mettere a disposizione di tutti i milanesi uno spazio partecipato e inclusivo, non è criminale - dichiara Tommaso Dapri -  e non è criminale chiedere a gran voce all'amministrazione di adeguarsi alle procedure messe in pratica dalle grandi città europee per legalizzare progetti simili al nostro”. Il Tempio era nato nel 2017 quando per iniziativa del collettivo under 35 Nuovo Rinascimento gli spazi di via Luigi Nono avevano acquisito nuova vita divenendo un centro culturale. 

"Mi chiamo Tommaso Dapri - si legge in un lungo post pubblicato su Facebook dal fondatore del Tempio, già coordinatore di Social Art Center di Oca all'ex Ansaldo - sono l’ideatore del Tempio del Futuro Perduto e sarò processato dallo Stato Italiano. È giusto che io sia processato. Sono consapevole dell’ordinamento giuridico basato sulla nostra Costituzione, che rispetto profondamente, e non ho problemi ad assumermi la responsabilità delle mie azioni: i ganci per i vestiti del Muro della Gentilezza non sono autorizzati, la ristrutturazione dell’edificio abbandonato non è autorizzata, l’organizzazione delle manifestazioni che hanno permesso la ristrutturazione dell’edificio non erano autorizzate, l’opera raffigurante Giulio Regeni e Valeria Solesin è un graffito abusivo".

"Al tempo stesso - continua Dapri - sono fiero di aver dato vita a tutto questo 'e seppure un po' fuorilegge' non mi sento un criminale. So che alcune azioni potrebbero essere giudicate illegali ma, in coscienza, sono certo di non aver fatto nulla di illegittimo. Il fatto che giovani cittadini si prendano cura di uno spazio abbandonato e lo facciano rinascere per restituire valore alla città, non è criminale. Creare una biblioteca per la fruizione gratuita dei libri o dar vita al muro della gentilezza, non è criminale. Perseguire la bellezza riaprendo spazi nascosti e praticare la gentilezza essendo accoglienti non è criminale: è giusto. (...) In ogni caso il Tempio è stato e sarà un successo, perché è diventato un movimento, una grande famiglia composita, una comunità composta da decine di migliaia di persone che guardano al futuro, affinché non sia più perduto”.

Le critiche al Tempio

Nei giorni scorsi a scagliarsi contro il collettivo era stato il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, che aveva sottolineato come occupasse "da quasi tre anni gli spazi della Fabbrica del Vapore. Spazi che devono essere rimessi a bando quanto prima, in modo che possa nascere qualcosa di utile e soprattutto di legale". 

A ottobre, invece, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo aveva scritto una specie di lettera aperta ai militanti  del centro culturale spiegando che l'attività da loro avviata non aveva alcuna autorizzazione, e lo stesso vale per i murales e la tinteggiatura della facciata realizzati dai ragazzi e dalle ragazze. Scavuzzo aveva inoltre messo in luce come la struttura occupata avesse bisogno anche di interventi strutturali e aveva concluso la sua missiva chiedendo ai militanti del Tempio di "valutare percorsi regolari" per poter tornare a dialogare con l'amministrazione comunale.

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