Sfida per la piazza di spaccio: ragazzo quasi ucciso a fucilate da un rivale, un arresto
La vittima, 22 anni, era stata colpita a una gamba. In manette è finito un 25enne
Evidentemente lui e i suoi amici non sapevano che stavano per “pestare i piedi” a qualcuno. Erano convinti che in quel boschetto avrebbero potuto fare soldi facili, vendendo la loro roba e poi tornando a Milano. Purtroppo per loro, però, in quella zona c’era già qualcun altro con gli stessi affari e interessi e il loro incontro è finito molto male, con un ragazzo in fin di vita in un letto d’ospedale e un secondo giovane fermato nei giorni scorsi dalla polizia.
Gli agenti della Squadra Mobile di Milano, diretti da Lorenzo Bucossi, hanno arrestato Mohamed Hassanaoui - venticinquenne marocchino con precedenti per spaccio -, accusato del tentato omicidio di Ayoub Akioui, un suo connazionale di ventidue anni, anche lui con precedenti.
Rissa tra spacciatori: tentato omicidio a Castellanza
La vittima, lo scorso 24 giugno, era stata ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale di Legnano dopo essere stata ferita da un colpo di fucile da caccia alla gamba sinistra. I medici, che lo avevano operato immediatamente, gli avevano trovato oltre cento “pallini” nella coscia e lo avevano tenuto in prognosi riservata per diversi giorni.
Il ventiduenne aveva raccontato agli agenti della Mobile di essere stato rapito mentre era in via Giambellino a Milano e di essere poi stato portato in un’area boschiva a Castellanza, dove era stato aggredito. Lui stesso aveva ipotizzato che dietro il presunto rapimento potesse esserci un desiderio di vendetta di un gruppo di pusher - e del loro capo, un ragazzo di nome “Simo” - per alcuni arresti dovuti alle confidenze di suo zio alla polizia.
È bastato poco, però, agli uomini della Mobile per chiarire che nel racconto c’era poco di vero.
Rissa a fucilate per lo spaccio: un arresto
La vittima e i suoi amici - ha poi ammesso il ventiduenne - erano partiti da Milano per andare a spacciare nel boschetto di Castellanza e lì si erano scontrati con un altro gruppo di pusher, proprio quelli “guidati” da “Simo”.
Dopo calci, pugni e sputi, era stato “Simo” - il venticinquenne Mohamed Hassanaoui - a sparare a bruciapelo alla gamba del “rivale”, rischiando di ucciderlo all’istante e mancando solo di pochi centimetri l'arteria femorale.
Nei giorni immediatamente successivi al tentato omicidio, hanno accertato le indagini, l’aggressore aveva acquistato un’auto e aveva avviato le pratiche per poter tornare in Patria.
I poliziotti, che sono arrivati a lui anche grazie al suo profilo Facebook, lo hanno infatti bloccato martedì scorso proprio al consolato generale del Marocco in via Adele Martignoni a Milano dove stava raccogliendo gli ultimi documenti necessari.
Lunedì mattina, poi, il Gip, su richiesta del Pm, ha convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere per i gravi “indizi di reità” e il “concreto pericolo di fuga”. Per il ventiduenne l'accusa è di tentato omicidio.