Accoltellano un 19enne in strada dopo una lite, presi mentre fuggono verso la Francia
La lite verbale, poi le coltellate. E la fuga: presi a Ventimiglia
Sono stati fermati a Ventimiglia, in procinto di prendere un treno per varcare la frontiera con la Francia, dove vive il padre naturale di uno dei due, il più grande, i giovani del Milanese che, la notte precedente, avevano gravemente aggredito e ferito con un coltello da cucina da 13 centimetri di lama un 19enne di Pioltello.
I carabinieri si sono messi subito sulle loro tracce grazie anzitutto alla telecamera di sicurezza del distributore 24 ore di via Monte Grappa a Melzo, che ha "registrato" l'inizio di una lite verbale e i volti dei due aggressori verso le undici di sera di lunedì. Uno dei due, che ha 18 anni, aveva il volto scoperto. L'altro, di 16 anni, aveva il cappuccio della felpa a coprire parzialmente il volto.
Il maggiore è stato identificato anche grazie alla testimonianza di una donna che vive nella zona e s'era affacciata alla finestra, attirata dal trambusto e dalle urla, per poi scendere in strada a soccorrere il ferito: questi le aveva detto il nome del battesimo del 18enne. Nome e immagine hanno permesso l'identificazione quasi immediata e da lì, analizzando le conoscenze del ragazzo, i carabinieri sono arrivati al nome dell'altro. Nella notte tra lunedì e martedì i militari hanno perquisito le loro abitazioni (a Pioltello quella del 16enne, a Melzo l'altra) e non hanno trovato i due ragazzi. Così hanno attivato la verifica delle utenze telefoniche e li hanno localizzati a Ventimiglia.
La cattura in stazione a Ventimiglia
E' stato quindi necessario l'intervento della polizia ferroviaria della cittadina rivierasca per bloccarli al binario 1, mentre stavano aspettando un treno per oltre confine. La procura dei minorenni di Milano, contestualmente, ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere per concorso in tentato omicidio per entrambi: il 18enne è ora nel carcere di Imperia, il 16enne nel carcere minorile di Genova. Entrambi verranno sentiti in sede di interrogatorio di garanzia e si vedrà se vorranno collaborare. Non hanno comunque opposto resistenza sul binario durante il fermo.
I tre si conoscevano
Ancora impossibile invece sentire la vittima, ricoverato al Niguarda in prognosi riservata anche se non in pericolo di vita come inizialmente si era temuto. I carabinieri non hanno dubbi che i tre si conoscessero. Il ferito, peraltro, si trovava nel distributore automatico insieme ad alcuni amici che, però, non hanno riferito molti dettagli agli investigatori. Non è ancora chiaro il movente. Sembra che i tre non facessero parte di una baby gang. La vittima, italiano con genitori albanesi, ha precedenti per reati contro il patrimonio e la persona mentre il 16enne, anche lui italiano con genitori centrafricani come il complice, ha qualche precedente di polizia. Incensurato invece l'aggressore maggiorenne. Una particolarità: la sera di domenica, dunque circa 24 ore prima dell'aggressione, i genitori del 16enne avevano denunciato la sua scomparsa proprio presso i carabinieri pioltellesi: il ragazzo si era fatto ospitare dall'amico complice del tentato omicidio.