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Cronaca

Metro, successo per i tornelli chiusi in uscita: in 15 giorni multate più di seimila persone

In un'intervista al Corriere, Bruno Rota, numero uno di Atm, esulta per il successo della nuova iniziativa: "Evasione praticamente dimezzata". In due mesi guadagnati 3 milioni

Rivendica la propria scelta con orgoglio. Esulta per quello che, numeri alla mano, sembra per ora un successo. E, con gli stessi numeri alla mano, sembrano esultare anche i clienti, che finalmente possono godere di un servizio più efficiente e sicuro. 

Sembra aver portato buoni frutti la scelta di Atm di chiudere i tornelli delle stazioni metropolitane anche in uscita, a partire dal 15 febbraio scorso, per cercare di scoraggiare i “furbetti”. A dare i numeri, in una intervista al Corriere della Sera, è Bruno Rota, il numero uno dell’azienda. 

“In questi quattordici giorni, dalle novantaquattro stazioni coi tornelli chiusi, sono usciti 9,2 milioni di passeggeri”, ha spiegato il presidente di Atm. Tra loro, “seimila e duecento” sono stati trovati senza biglietto e di conseguenza multati. 

Numeri importanti, senza dubbio, ma più bassi se confrontati con i dati degli scorsi mesi. Tanto che lo stesso Rota si è lasciato andare ad un ottimistico “l’evasione si è praticamente dimezzata”. E la situazione sembra avere effetti benefici anche sulle vendite. 

“A gennaio e febbraio 2016 - ha evidenziato il presidente di Atm - le vendite di biglietti e abbonamenti sono aumentate del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Oltre 11 per cento in più, se consideriamo solo febbraio”. Il che significa, in termini di guadagni, che “nei primi due mesi del 2015 l’incasso fu di 62 milioni, nel primo bimestre 2016 è arrivato a 65”. 

La sensazione, insomma, è che le nuove misure - accolte da qualcuno con proteste anche eclatanti - abbiano migliorato il servizio e incoraggiato i cittadini a servirsi delle metropolitane di Milano. “Tutte le azioni devono essere legate a un macro-obiettivo, che è quello di assicurare un servizio sempre più efficiente, affidabile e tecnologicamente avanzato - ha concluso Rota -. In questo quadro rientrano anche l’investimento dei trenta nuovi treni e, non ultimo, il contrasto all’evasione”. 

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