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Cronaca

Trafficante arrestato: aveva cambiato nome sperando di non essere trovato

L'uomo era tornato in Albania, suo Paese natale, dopo la condanna nel 2012

Condannato per traffico di eroina nel 2012, si era dato alla macchia fino al 18 maggio, quando è stato arrestato in Albania, il suo Paese d'origine, in seguito alle indagini della "Catturandi" dei carabinieri di Milano, guidata da Marco Prosperi.

L'uomo, che ha 35 anni, aveva cambiato il suo nome di battesimo sperando così di evitare il rintraccio. Ma non è stato sufficiente. I fatti di cui è accusato si riferiscono al biennio 2006-2007 quando l'uomo, che allora si chiamava Enea Hyka, gestiva lo stoccaggio dell'eroina a Milano per conto di una banda composta da altre sei persone, di cui due suoi fratelli. 

L'eroina arrivava a Milano in vario modo: con camion con targa greca ma in realtà da Turchia o Albania, via nave (trasportata da cittadini dell'Unione europea compiacenti) oppure per mezzo di piccoli furgoni, con targhe dell'Ue. Hyka è stato a Milano con certezza una sola volta: doveva verificare di persona un nascondiglio della zona di viale Fulvio Testi per vedere se fosse abbastanza sicuro. Ma non si escludono altre sue presenze.

Nel 2012 è stato condannato a quattordici anni e sei mesi. E' scappato in Albania dove ha cambiato il suo nome di battesimo in Mikel, e si era stabilito nella città natale di Fier, dove conduceva una vita tranquilla e non "nascosta", evidentemente sicuro di sé. Ma gli agenti albanesi lo hanno arrestato. 

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