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Cronaca Porta Venezia / Via Vitruvio

Trafficavano cani dall'Est Europa, sgominata banda. Arrestato veterinario

Un giro d'affari da un milioni d'euro l'anno, centinaia di cuccioli trasportati illegalmente dall'Ungheria e dalla Slovenia verso l'Italia

Un giro d'affari da un milioni di euro l'anno, centinaia di cuccioli trasportati illegalmente dall'Ungheria e dalla Slovenia verso l'Italia (video), un medico veterinario che falsificava i dati anagrafici dei cani e la loro storia sanitaria, commercianti (alcuni all'oscuro del traffico) che rivendevano gli animali come fossero italiani, clienti che si ritrovavano le bestiole malate o morenti a poche settimane dall'acquisto. Sono questi alcuni degli elementi portati a galla dall'operazione 'Maky', portata a termine dal Nipaf (Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale) di Lodi.

In manette (ai domiciliari) per associazione a delinquere sono finite tre persone: Giuseppe B. e suo figlio Massimiliano, 55 e 36 anni, gestori di un centro cinofilo in Cascina Santa Brera a San Giuliano Milanese e Alessandro V., il veterinario 45enne. I primi due erano di fatto gli organizzatori del traffico di animali. Alcune volte erano loro stessi ad andare fino in Ungheria per comprare i cuccioli da trasferire a Milano, altre usavano dei complici. Ci sono in tutto 9 persone denunciate.

La filiera era organizzata nei minimi dettagli. Gli animali venivano acquistati all'estero, dove per esempio sono ancora presenti malattie come la rabbia, poi venivano portati al centro cinofilo in questione (struttura regolarmente autorizzata). I viaggi avvenivano sempre con automobili a noleggio, in modo da non dare nell'occhio, considerando l'elevata frequenza: anche 2 volte al mese. 

 

Animali maltrattati a Milano

A San Giuliano entrava in azione il veterinario complice che alterava i documenti dei cani. Arrivavano ungheresi, senza vaccini e uscivano italiani e vaccinati. L'uomo predisponeva i microchip e le tessere sanitarie degli animali in maniera assolutamente illegale. Anzi in alcune occasioni faceva impiantare i microchip ai due proprietari, che in questo modo si sono macchiati anche del reato di professione abusiva, oltre che di traffico illecito, maltrattamento di animali e frode in commercio.

Il viaggi avvenivano quasi sempre in ore notturne, 25-40 cuccioli di cane per volta (in alcuni casi anche gatti). Dal primo gennaio al primo novembre 2012, per esempio: sono stati documentati in tutto 15 trasferimenti. Cavalier king, chihuahua, akita, pastori, spitz, carlini, tante le razze delle bestiole coinvolte. Venivano 'traghettati' in scatole di cartone, gabbie per polli e contenitori non idonei il trasporto. Stipati nei bagagliai delle auto senza luce, né area, né cibo. In tutto 88 cuccioli sono stati portati in strutture autorizzate e salvati dalle 'grinfie' dei trafficanti.

Ora, su disposizione del procuratore capo di Lodi, Vincenzo Russo, si stanno eseguendo vari controlli anche presso diversi punti vendita di mascotte.

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