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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Transessuali brasiliane portate in Italia e costrette a prostituirsi

Il traffico era stato scoperto grazie alle dichiarazioni di una trans brasiliana fermata a Milano

Un cittadino ungherese di 54 anni è accusato di aver facilitato l’ingresso in Italia di diversi cittadini stranieri “da destinare alla prostituzione o comunque allo sfruttamento sessuale”. Secondo la Procura di Perugia l’uomo avrebbe organizzato “unitamente ad altre persone non identificate (indicate come ‘suo fratello’ e una certa ‘Loredana’) viaggi di ingresso mediante l’impiego di autovetture, conducendo così sul territorio nazionale italiano” due cittadini brasiliani identificati e “altre persone non identificate, prelevandole in stato estero” tra il 2006 e il 2008.

Il traffico era stato scoperto grazie alle dichiarazioni di una trans brasiliana fermata a Milano, come riporta PerugiaToday. Durante un interrogatorio la trans aveva detto che un conoscente le aveva offerto la possibilità di lavorare in Italia come modella, fornendole un biglietto aereo per Zurigo, da lì sempre in aereo avrebbe raggiunto Budapest. Dall’Ungheria avrebbe viaggiato alla volta dell’Italia in auto.

Il viaggio era stato fatto con “due uomini che si alternavano alla guida” fino a Venezia. Poi da lì in treno fino a Roma, dove veniva ospitata in un appartamento in cui trovava due connazionali, transessuali, che le sottraevano il passaporto e facevano i conti: “Per il viaggio sono 14mila euro e devi prostituirti per riparci”.

La trans raccontava anche che le erano stati forniti dei fazzolettini, mentre i preservtivi doveva acquistarli da sola. Quanto ai prezzi: 10 euro per un rapporto orale, 30 un rapporto sessuale in auto e 50 euro a casa. Il giorno seguente veniva portata in un luogo romano chiamato “mattatoio” e lì iniziava a prostituirsi e consegnava l’intero ricavato ai due protettori.

Identico racconto era stato fatto da un’altra trans, aggiungendo che l’organizzazione le spostava a prostituirsi a Viareggio, Pisa, Livorno e Sarzana nella stagione estiva e che se non avessero collaborato avrebbero fatto del male ai loro familiari in Brasile.

Le trans pagavano 350 euro per un appartamento dove vivere e 300 euro per il posto in strada dove esercitare la prostituzione. I clienti le contattavano anche tramite un servizio internet di appuntamenti. Gli srfuttatori provvedevano a portare il cibo, i vestiti, le parrucche e i trucchi, calzature e intimo. Le trans potevano uscire solo per raggiungere la piazzola in strada, pagando 10 euro l’accompagnatore.

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