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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Trezzano sul Naviglio

"Se mi lasci, ti ammazzo": donna picchiata e minacciata col coltello, arrestato il compagno

L'uomo, un italiano di 41 anni, dovrà rispondere di maltrattamento psicologico e fisico, oltre che di lesioni gravi

Vessazioni psicologiche, aggressioni, botte e minacce, anche con un coltello, tanto da costringerla a dormire da un anno sul divano per paura di essere uccisa nel sonno. Questo l'incubo vissuto da una donna per colpa del compagno che non voleva essere lasciato, ma che ora è stato fermato e tratto in arresto.

In manette un 41enne italiano, che è stato arrestato dai carabinieri di Trezzano sul Naviglio, e portato in carcere. Dovrà rispondere delle accuse di maltrattamento psicologico e fisico e di aver procurato lesioni gravi alla compagna, un’italiana 38enne, con la quale conviveva a Trezzano dal 2017.

L'arresto è scattato all'esito di un'indagine che ha permesso di accertare e documentare i reiterati comportamenti dell’uomo, che sia per questioni economiche sia per gelosia, ha più volte aggredito la fidanzata con urla, schiaffi, pugni e spintoni, fino a quando, in un’occasione, ha impugnato un coltello da cucina ricattandola e minacciandola per impedirle di lasciarlo.

Il 41enne, inoltre, ha vessato la compagna anche a livello psicologico, e dopo aver ottenuto la sua sottomissione fisica, è riuscito ad annullare la sua dignità e la sua autostima, oltre a costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita: da un anno dormiva sul divano per paura di venire uccisa nel sonno.

In particolare l’uomo, fin dall’inizio della loro convivenza, la pedinava costantemente e la teneva sotto controllo, fino ad appostarsi di fronte ai luoghi dove lei lavora, anche con la pretesa di ricevere i soldi guadagnati.

In più occasioni, poi, il 41enne ha provocato lesioni personali alla convivente, la quale ha dovuto far ricorso a cure mediche. L’ultimo episodio è avvenuto lo scorso febbraio quando l’uomo è andato su tutte le furie perché la madre e il fratello della donna si sono recati sotto l’abitazione dove i due convivono, lei è scesa in strada per salutarli e rassicurarli, ma una volta rientrata in casa, è stata insultata e spinta contro lo spigolo della parete dove ha battuto la testa. Dopodiché l’uomo le ha anche puntato un coltello alla gola asserendo che se fosse accaduto ancora che qualcuno l’avesse cercata a casa, lui l’avrebbe uccisa.

In quella circostanza la 38enne è riuscita a uscire di casa e a recarsi dai carabinieri, dove ha denunciato l'accaduto, descrivendo i più gravi episodi di violenza subiti nel corso degli anni e fino a quel momento mai denunciati per timore di ritorsioni ancora peggiori. La donna è poi andata all’Ospedale San Carlo Borromeo per le lesioni accusate al volto, ricevendo una prognosi di 21 giorni.

Il comportamento tenuto dall’uomo nel corso degli ultimi anni aveva portato la vittima a isolarsi dai propri amici e dalla propria famiglia d’origine, facendo anche sì che suo figlio 17enne si trasferisse a casa della nonna materna. Dopo l'arresto il 41enne è stato portato a San Vittore dove rimane in attesa di processo.

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