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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Montenapoleone / Via della Spiga

Truffa immobiliare per via della Spiga: arrestato l'ex braccio destro di Vallanzasca

Rossano Cochis è stato arrestato di nuovo. Gli altri complici, Gaetano Spera e Simone Biancardi, erano stati arrestati a febbraio, accusati dello stesso reato

Rossano Cochis, sessantanove anni, è stato arrestato di nuovo. L'uomo, ex braccio destro dello storico criminale milanese Renato Vallanzasca, è un noto malvivente condannato negli anni settanta per omicidio aggravato, sequestro di persona per estorsione, rapina aggravata ed evasione. Questa volta è finito in carcere per tentata estorsione. Gli altri complici, Gaetano Spera, sessantadue anni, e Simone Biancardi, ventitré, erano stati arrestati a febbraio, accusati dello stesso reato.

Truffa immobiliare: tre arresti

La vicenda - secondo quanto rivelato dalla dirigente del Commissariato Greco Turro, Giorgia Iafrate, che ha condotto le indagini - inizia nel 2015. La vittima, un ragazzo siciliano di ventisei anni che lavora nel settore della moda, si è rivolta alla polizia il diciotto gennaio. Quel giorno - ha raccontato il giovane - doveva incontrare in un bar in viale Monza il responsabile dell'agenzia immobiliare alla quale tempo prima aveva consegnato un assegno di centoventicinquemila euro per bloccare un appartamento in via della Spiga. Dopo averci ripensato, il suo obiettivo era quello di rescindere il pre-contratto per l'acquisto della casa, da due milioni e mezzo di euro, e farsi restituire il denaro come stabiliva il contratto.

All'appuntamento, al posto dell'agente immobiliare - oggi denunciato - si presentano tre uomini, si fingono avvocati. Il loro atteggiamento è minaccioso e cercano di pressare il ragazzo perché vada avanti con l'acquisto della casa. Gli chiedono anzi trecentomila euro per aver annullato l'affare. Spiegano che la loro società ha saldato la sua posizione con l'agenzia immobiliare e che quindi sono loro i suoi nuovi interlocutori.

Per convincere il ragazzo, 'il pool di avvocati' minaccia anche la sua famiglia, in particolar modo la sorella studentessa della vittima. Dimostrano di conoscere le sue abitudini. Le minacce proseguono anche nei giorni successivi, con 'blitz' a sorpresa anche sotto casa del siciliano o con minacce telefoniche: "Se non ci porti almeno settantacinquemila euro, sarai tu la nostra garanzia", dicevano.

Le indagini partono immediate e il primo febbraio scatta la trappola, fingendo un incontro per la consegna dei soldi in una bar di via Dei Mercanti. All'incontro vengono fermati Spera e Biancardi. A indagini finite, il primo giugno, arriva l'ordinanza d'arresto anche contro Cochis. Gli agenti lo trovano lunedì nella sua abitazione di Baranzate, dove da sorvegliato speciale qual'era doveva rientrare ogni sera.
 

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