Milano, truffe nelle aste giudiziarie: intermediario arrestato dalla finanza
È successo nella giornata di mercoledì, ecco come agiva il professionista
Il suo ruolo era quello dell'intermediario: era l'anello di congiunzione tra i potenziali acquirenti e l'ufficio che gestiva le aste giudiziarie del tribunale di Milano. E proprio attraverso il suo ruolo avrebbe truffato diversi clienti dirottando sui suoi conti correnti il denaro destinato alle procedure d'incanto.
E per lui sono scattate le manette. È successo nella giornata di mercoledì 24 giugno quando la guardia di finanza, a seguito delle indagini coordinate dalla procura delle repubblica, hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere per il professionista che lavorava nel settore delle aste giudiziarie. Deve rispondere delle accuse di truffa aggravata, appropriazione indebita e falsa attestazione a pubblico ufficiale. Sempre i baschi verdi hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip, per oltre 220mila euro. Non solo: i finanzieri hanno eseguito passato al setaccio le abitazioni di altre tre persone che avrebbero agito in concorso con lui.
Le indagini dei finanzieri del 1° nucleo operativo di Milano, coordinate dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti procuratori Bianca Bad Macario e Carlo Scalas, sono nate in seguito a querele presentate da diversi suoi clienti. Secondo quanto riportato in una nota delle fiamme gialle il professionista si sarebbe appropriato delle somme di denaro destinate alle procedure d'incanto anche attraverso la sostituzione dei codici Iban per i versamenti da parte degli aggiudicatari delle aste.