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L'indagine

Il milanese coinvolto in una truffa da 24 milioni sul superbonus edilizio

Si tratta di lavori eseguiti in Veneto, Friuli e Lombardia: cantieri che in realtà non sarebbero mai partiti

Niente dissequestro per gli 8 milioni e 200 mila euro sequestrati a Casa Zero, il consorzio di Nervesa della Battaglia di Treviso specializzato in superbonus edilizi, che restano congelati, come riporta TrevisoToday e dove tra gli indagati c'è anche un milanese. Il 26 agosto è arrivata la decisione del collegio sull'appello cautelare proposto dai legali dell'azienda, gli avvocati Simone Guglielmin e Alessandro Rampinelli che ora hanno annunciato un nuovo ricorso, questa volta davanti alla Corte di Cassazione.

Gli 8,2 milioni sono quanto la guardia di finanza aveva recuperato, su un totale di 24 milioni che si sospetta siano fatti sparire, dai conti e beni di Casa Zero e dei tre indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato: si tratta del legale rappresentante del consorzio, un milanese di 47 anni, del presidente Alberto Botter, 38enne di Treviso e del consulente esterno Massimiliano Mattiazzo, un ingegnere 50enne sempre trevigiano, che sarebbe stato la persona che avrebbe firmato le attestazioni dei lavori ai clienti del super bonus, circa 230 persone fra Veneto, Friuli e Lombardia, che in realtà non sarebbero mai partiti.

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