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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Truffa sugli incentivi pubblici per la produzione di energia da biogas

Nei guai tre amministratori di due società

Tremila e seicento tonnellate di rifiuti conferiti in modo illecito in impianti di produzione di energia elettrica da biogas (fonti rinnovabili). In questo modo tre amministratori, parenti tra loro, di due imprese agricole avrebbero ottenuto incentivi pubblici in modo indebito. E, in aggiunta, hanno poi distribuito come 'concime organico' il residuo della produzione energetica su superfici agrarie di proprietà sia delle stesse due imprese sia di altre quindici, che ne erano totalmente inconsapevoli.

I tre amministratori, le cui due aziende si trovano nel Lodigiano a Pieve Fissiraga e Villanova del Sillaro, sono stati indagati (insieme a due tecnici delle aziende) dalla direzione distrettuale antimafia di Milano per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, mentre sul conto delle due aziende è stata ravvisata la responsabilità amministrativa dell’ente da reato.

Gli investigatori hanno poi quantificato il profitto illecito, costituito da un lato dalla mancata corresponsione di quanto dovuto per lo smaltimento (non effettuato presso impianti autorizzati) dei rifiuti, e dall'altro dall'ottenimento di incentivi pubblici. E il profitto illecito ammonterebbe a circa tre milioni e 900 mila euro. Sono stati così sequestrati quarantaquattro immobili tra cui un agriturismo per un valore di più di due milioni e 650 mila euro nonché disponibilità bancarie e somme di denaro.

I rifiuti utilizzati derivavano dalla trasformazione di vetro, alluminio e materiali di vario tipo non biodegradabili, ma anche da scarti alimentari e da cosiddetti 'sottoprodotti di origine animale'.

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