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Cronaca

Truffa su finanziamenti per le start-up del riciclo, 2 arrestate e 5 indagati a Milano

Diverse società servivano soltanto a ricevere i finanziamenti, sequestrate insieme a una villa milionaria

Due donne sono state arrestate, e cinque persone risultano indagate, per un giro di finanziamenti da parte di diverse banche, garantiti da un fondo ministeriale, incassati da società di fatto non operative, intestate a dei prestanome. L'indagine è stata coordinata dalla procura di Milano e gli arresti sono stati effettuati nella mattinata di martedì 25 settembre a Milano. Lo riferisce De Riccardis su Repubblica.

I fatti sono stati commessi tra il 2013 e il 2016. La truffa è stata congegnata per ottenere il denaro che sarebbe stato riservato alle start-up del riciclo della plastica. Le persone indagate hanno costituito varie società, con sedi in diverse Regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana), che vavano come unico scopo quello di ricevere i finanziamenti da parte delle bance, garantiti dal Fondi di garanzia per le Pmi del Ministero per lo Sviluppo Economico.

Le società erano intestate a prestanome, come una collaboratrice familiare ucraina residente a Bologna o un disoccupato venezuelano. L'unica reale attività di queste società era quella di presentare le documentazioni idonee per ricevere i finanziamenti, che essendo garantiti dal Ministero rappresentavano un rischio nullo per le banche stesse.

Le persone arrestate e indagate rispondono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, truffa e ricorso abusivo al credito. L'operazione ha portato al sequestro delle società e di una villa da 1,2 milioni di euro a Misano Adriatico (Rimini). 

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