La banda con la Bentley e le truffe tra criptovalute, soldi cinesi e facsimile
Sei denunciati. Tra loro uno arrestato perché ricercato in Belgio
Al primo appuntamento erano andati a segno, riuscendo a truffare la preda designata. Così, hanno deciso di riprovarci senza sapere, però, che dietro quel secondo incontro c'era la stessa preda. E che al tavolo accanto c'erano invece i carabinieri.
Sei persone - 4 olandesi di 29, 28, 33 e 44 anni, un italiano 28enne e una tailandese 53enne - sono state denunciate nei giorni scorsi con l'accusa di tentata truffa in concorso dopo aver cercato di derubare 300mila euro a un cittadino cinese.
A fermarli sono stati i militari del nucleo operativo della compagnia Duomo e della stazione Moscova, che da un mesetto stavano dando loro la caccia. Il 28 aprile scorso, infatti, un cinese si era presentato dai carabinieri denunciando una truffa appena subita: lui, stando al suo racconto, aveva versato 90mila euro in criptovalute ad alcuni sedicenti imprenditori conosciuti grazie a un intermediario di Singapore e in cambio aveva ricevuto 90mila euro in contanti, ma contraffatti.
A quel punto, desideroso di incastrare i malviventi, l'uomo si è messo in contatto nuovamente con il promoter finanziario e ha trovato un connazionale a cui far condurre il secondo affare. Il 20 maggio i due cinesi si sono così nuovamente presentati dai carabinieri e hanno raccontato che da lì a poco avrebbero dovuto incontrare di nuovo i presunti truffatori che questa volta avrebbero dovuto dare 300mila euro cash in cambio di 300mila euro in valuta cinese.
All'appuntamento, in un ristorante di via Palermo - pieno centro di Milano - si sono presentati l'uomo con i soldi e la tailandese e uno degli olandesi, che sono arrivati a bordo di una Bentley. Appena i truffatori hanno consegnato la valigetta, i carabinieri sono intervenuti ed effettivamente nella borsa hanno trovato 33 mazzette di banconote da 100 euro, la prima di ogni "blocco" vera e il resto chiaramente tutte false. I due banditi sono quindi stati bloccati e i militari hanno poi fermato anche gli altri 4 componenti della banda, che di solito riesce a raggirare le vittime promettendo loro tassi di cambio più vantaggiosi - sia per criptovalute che per valute estere - rispetto ai canali di cambio ufficiali.
Al momento di identificare i sei denunciati, i carabinieri hanno scoperto che l'olandese 29enne era destinatario di un mandato d'arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio. Anche lì, stando a quanto appreso, aveva messo a segno una truffa con il solito copione. Le indagini sulla banda, che aveva appoggi nel campo rom di Baranzate, proseguono adesso per verificare se abbiano colpito altre volte. Che non è affatto escluso.