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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

La maxi truffa milionaria con i lavori (mai eseguiti) per il "bonus facciate"

Operazione della Gdf: sequestrati 16 milioni di euro. L'indagine partita da un'azienda di Milano

I cantieri, secondo l'indagine, erano falsi, soltanto "su carta". I soldi, invece, veri, in contanti. I finanzieri del comando provinciale di Crotone hanno eseguito giovedì mattina un decreto di sequestro preventivo d'urgenza emesso dalla procura della città calabrese, mettendo i sigilli a beni per oltre 16 milioni di euro. Nel mirino sono finite sette imprese - di cui due milanesi - e otto persone fisiche - una delle quali residente sotto la Madonnina - che, stando all'inchiesta, avrebbero messo in piedi una truffa aggravata ai danni dello Stato. L'accusa, si legge in una nota della Gdf, è "aver generato e commercializzato fittizi crediti d’imposta relativi alle spese sostenute per falsi interventi edilizi ricadenti nel regime applicativo del bonus facciate", l'agevolazione fiscale che consente di ottenere detrazioni fino al 90% per gli interventi di recupero e restauro degli esterni degli edifici. 

Il lavoro dei militari è partito proprio da una delle due aziende milanesi, che risulta "operante nel settore della costruzione di edifici residenziali" e che, mettono nero su bianco i finanzieri, "da preliminari riscontri è risultata aver ricevuto e ceduto crediti d’imposta per rilevanti importi, maturati in seguito all’esecuzione di lavori di rifacimento facciate di alcuni immobili, falsamente documentati ed in realtà mai avvenuti".

In sostanza, stando alle ricostruzioni di pm e Gdf, la società avrebbe intascato soldi - sottoforma di detrazioni - per lavori mai realmente effettuati. Il raggiro, però, non sarebbe finito là. La ditta, prosegue il comunicato, avrebbe "dapprima attestato falsamente di aver eseguito molteplici lavori di ristrutturazione edilizia esterna, acquisiti mediante l’opzione dello sconto in fattura" e "in seconda battuta, figurando questa come fornitore di lavori che ha praticato gli sconti in fattura, mediante le credenziali di accesso all’apposito portale telematico creato dall’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad accettare le comunicazioni inerenti l’opzione dei predetti sconti, facendo così transitare nel proprio cassetto fiscale i crediti di imposta maturati". A quel punto "le comunicazioni inserite nella piattaforma informatica sono state conseguentemente qualificate come documenti attestanti operazioni oggettivamente inesistenti" e "i crediti di imposta sono stati ceduti a soggetti terzi, i quali, a loro volta, li hanno incassati in denaro liquido presso gli intermediari finanziari interessati".

Con questo giro di operazioni, quindi, le detrazioni per il "bonus facciate" - ottenute senza aver aperto nessun cantiere - sarebbero state trasformate in cash. Il giro totale della presunta truffa avrebbe raggiunto la cifra mostruosa di 16 milioni di euro, la stessa sequestrata - su richiesta del pm - durante il blitz scattato all'alba. 

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