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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gli "spaccaossa", i finti incidenti e la maxi truffa da 2 milioni di euro

Scoperto un giro di maxi truffe tra Palermo e Milano. Come funzionava il raggiro

Di "lavoro" fratturavano gambe e braccia. Il tutto per truffare le compagnie di assicurazioni. Una nuova banda di "spaccaossa" è stata scoperta dai poliziotti del commissariato Brancaccio di Palermo. Nell'operazione - che si è estesa alle province di Novara, Torino, Vercelli, Milano e Varese - sono indagate 31 persone. A capo dell’organizzazione, come riporta PalermoToday, ci sarebbero due pregiudicati, entrambi in carcere, e un terzo uomo, finito agli arresti domiciliari. Altri due componenti della banda sono invece stati sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 

Le truffe risalirebbero al periodo compreso fra il 2017 e il 2020: le finte vittime avevano raccontato di essere state investite mentre andavano in biciclette, ma in realtà venivano "mutilate" dalla stessa organizzazione in cambio di poche centinaia di euro. Le denunce dei falsi incidenti stradali - con raggiri o veri e propri metodi estorsivi - sono avvenute a Palermo, ma anche in Piemonte e in Lombardia da palermitani che si recavano fuori dalla Sicilia ufficialmente "per cercare lavoro" oppure "in vacanza". Circa 2 milioni di euro il volume di affari, di cui 700 mila già pagati dalle compagnie di assicurazione. Pratiche per un milione e duecento mila euro stavano invece per essere liquidate. 

Le indagini sono scattate nell’aprile del 2020, quando un uomo ha cercato di aprire un conto corrente all’ufficio postale di via Galletti nel capoluogo siciliano con una carta d’identità falsa. Decisiva è stata la collaborazione di due vittime, che hanno raccontato delle fratture subite e dell'organizzazione dei finti incidenti, fino a svelare l'importo liquidato dalle compagnie assicuratrici.

Durante le indagini e soprattutto durante l’attività d’intercettazione è stato rilevato che i tre capi dell'associazione avano un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Sono stati così effettuati gli accertamenti patrimoniali e individuati beni mobili e immobili, ritenuti di provenienza illecita, che sono stati sequestrati. Tra gli altri una casa, due magazzini e nove tra auto e motociclette, fra cui una Range Rover Evoque, una Bmw X4, una Mercedes Glc, una Audi.

Inoltre, stando a quanto riferito dagli investigatori, 15 dei 31 indagati sono stati segnalati alla magistratura perché percettori, direttamente o attraverso loro familiari, del reddito di cittadinanza.
 

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