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Cronaca

Guerra tra tassisti e noleggiatori di auto con conducente

I tassisti milanesi si scagliano contro il servizio "Uber", una via di mezzo tra noleggio di auto e taxi. E chiedono al comune di intervenire

Il servizio "Uber" sbarca a Milano ed è guerra coi taxisti. Uber, una specie di noleggio con conducente a basso prezzo, secondo i taxisti milanesi è una "concorrenza illegale". Claudio Severgnini, presidente del sindacato Tam, ha annunciato (insieme al Satam, l'altra sigla sindacale) un esposto-denuncia al comune di Milano, ritenendo che i noleggiatori che hanno aderito a Uber violano una legge (la n. 21 del 1992) che distingue nettamente il taxi dal noleggio con conducente.

Per capire la disfida, ecco come funziona Uber: si scarica un'app per smartphone e si richiede il servizio. Viene garantita un'autovettura in meno di 10 minuti e viene anche indicata una "tariffa stimata" che, secondo i taxisti, "quasi mai corrisponde alla tariffa reale". Di qui le accuse: "si presume che gli autonoleggiatori stazionino su spazi pubblici, e non potrebbero. La contrattazione è a monte e non c'è l'obbligo, previsto invece per i taxi, di accettare la chiamata".

Secondo Claudio Severgnini, insomma, "gli autonoleggiatori si avvantaggiano degli stessi diritti del tassista senza avere gli stessi oneri". I tassisti chiedono al comune di Milano di "agire in fretta, in quindici giorni": in caso contrario denunceranno Palazzo Marino per omissione di atti d'ufficio.

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