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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Uberpop, il contratto 'svelato': agli autisti tutta la responsabilità

Spetta ai driver "informare il proprio assicuratore" e "possedere le licenze previste dalla legge"

Uberpop è ormai sospeso sul territorio nazionale. Il servizio di passaggi in auto a pagamento esercitato da privati cittadini (non autisti di auto a noleggio come per Uber "black"), e 'facilitato' dall'applicazione Uber, è stato giudicato illecito in Italia, tanto è vero che in più di un anno sono state diverse le multe ma soprattutto i sequestri di veicolo.

Una domanda a cui nessuno, finora, aveva risposto con precisione è la natura del contratto tra la società Uber e l'autista Uberpop, essenziale soprattutto per comprendere quali siano le responsabilità almeno formali dell'azienda. Il Corriere ha 'scovato' un contratto-tipo, ed ecco la risposta: in 'soldoni', Uber si colloca come semplice 'facilitatore di contatti', mentre è scritto nero su bianco che il contraente-autista è indipendente e fornisce in prima persona il servizio di trasporto p2p (cliente-cliente).

Di qui a cascata il resto: Uber (che in realtà è la società di diritto olandese Raisier) specifica che l'autista possiede, oltre alla patente di guida, "tutte le licenze, autorizzazioni e altri prerequisiti legali per svolgere i servizi di rideshare o trasporto p2p come richiesto dagli Stati in cui opera"; inoltre l'autista ha la responsabilità di "informare il suo assicuratore del servizio di trasporto p2p offerto", che è uno dei punti su cui si fonda l'illiceità di Uberpop in Italia, ovvero il trasporto di persone senza la conseguente assicurazione. Attenzione: non basta che l'autista "informi" la propria assicurazione, perché in Italia, non essendo previsto il trasporto a pagamento per chi non ha l'apposita licenza, le compagnie assicurative si troverebbero poi in difficoltà nel costruire una polizza "su misura".

Infine, il compenso. "Una controprestazione adeguata", c'è scritto nel contratto. Anche su questo punto Uberpop è controverso, dato che secondo le principali interpretazioni, per chiedere qualcosa di più di un rimborso spese bisogna - appunto - essere autisti con licenza, dunque tassisti o noleggiatori con conducente.

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