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Cronaca Niguarda / Piazza Belloveso

Omicidi Milano, testimone: "Io salvo solo perché il cane ringhiava"

"Pensavo fosse un ubriaco. Non gli ho dato importanza", per questo il testimone non ha chiamato la polizia

"Pensavo fosse un ubriaco. Non gli ho dato importanza, perché mi capita spesso di incontrare persone così. Non ho dato l'allarme non perché sono menefreghista ma perché non immaginavo cosa sarebbe potuto succedere, non la consideravo una cosa importante". E' questa la testimonianza ai microfoni di Tgcom24 di Giuseppe Quatela, che sabato ha incrociato Mada 'Adam' Kabobo nella sua mattina di follia.

"Sono sceso col cane - ha ricordato - ero vicino casa mia ai giardinetti dove vado sempre e ho incontrato questo ragazzo. Praticamente lo ha scoperto il cane, che si è lanciato contro di lui perché era nascosto dietro un cespuglio. L'ho seguito con la coda dell'occhio, pensavo al solito sbandato che voleva rubarmi il portafoglio, poi mi sono girato di scatto e me lo sono trovato davanti a sei metri con la spranga e mi veniva incontro con fare minaccioso, per fortuna ha avuto paura del cane che ringhiava. Io mi sono allontanato, cercando di mandarlo via. Lui ha gettato con violenza il bastone sulla panchina e io sono tornato a casa".

Poi il testimone ha colgo l'occasione per fare le condoglianze alle famiglie delle persone che hanno perso la vita. Poi chiude: "Il ragazzo che consegnava i giornali lo conoscevo di vista. Mi è andata bene, mi rendo conto che avrei potuto essere una vittima anche io".

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