Prestiti con tassi da usura a due imprenditori milanesi, arrestato 63enne
Nei guai un 63enne di Arcore, arrestato dalla guardia di finanza nella mattinata di venerdì 19 novembre
Un 63enne di Arcore è stato arrestato con le accuse di usura e tentata estorsione dai militari del comando provinciale di Monza all'alba di venerdì 19 novembre. Le fiamme gialle hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari richiesta dalla procura della Repubblica di Monza e disposta dal Tribunale del capoluogo brianzolo.
L'uomo, secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, avrebbe prestato "soldi a strozzo" a due imprenditori milanesi. La prima vittima, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe il gestore di un centro benessere di Milano che a fronte di un prestito (in più tranche) di circa 60mila euro avrebbe restituito per diversi anni - a solo titolo di interesse - circa 190mila euro, con un tasso di quasi il 160% annuo. Non solo, avrebbe subito, insieme ai propri familiari, tentativi di estorsione con minacce "finalizzate a sollecitare il pagamento delle rate di interessi mensili", si legge in una nota delle forze dell'ordine.
La seconda vittima, invece, sarebbe un agente immobiliare di una società meneghina che, a fronte di un prestito di circa 70mila euro, avrebbe corrisposto, anche di recente e durante il lockdown pandemico, interessi per oltre 145mila euro.
I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Monza sono arrivati a lui dopo approfondimenti di segnalazioni per operazioni sospette, indagini finanziarie, analisi forensi di telefoni cellulari e disamina della documentazione contabile ed extra-contabile.
Non solo, i finanzieri hanno eseguito accertamenti patrimoniali sul conto de 63enne e della famiglia e avrebbero rilevato un’assoluta sproporzione fra i redditi formalmente dichiarati e la reale ricchezza disponibile. Sproporzione che ha portato all’emissione - sempre su richiesta della procura - da parte del Gip di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di due immobili (uno in Puglia, l'altro in Brianza) per 330mila euro.