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Cronaca

Vaccini obbligatori, i rinvii sono finiti: 100 mila non in regola, scattano le multe

Sanzioni fino a 500 euro per le famiglie ed esclusione dalla scuola per i bambini non vaccinati fino a sei anni. L'assessore: "Tempo scaduto"

Come anticipato il 4 settembre, in Lombardia la campagna sui vaccini obbligatori ha riscosso il successo sperato: stando ai dati diffusi dall'assessorato regionale al welfare in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico, i vaccini per l'esavalente sfiorano il 95%, per la trivalente (morbillo, parotite e rosolia) superano il 94%. Nel 2013 erano, rispettivamente, il 92,1% e il 92,5%. Tradotto in numeri significa 20 mila bambini e adolescenti "recuperati" in due anni, da quando è in vigore la Legge Lorenzin sui vaccini obbligatori per chi frequenta le scuole italiane.

I numeri sono più alti per la fascia fino a sei anni di età, per la quale l'evasione dall'obbligo vaccinale comporta l'esclusione dalla scuola materna. La cosiddetta "immunità di gregge" può dirsi pressoché raggiunta, sebbene restino alcune differenze tra le varie Aziende Territoriali Sanitarie della regione: in quella milanese, per esempio, non si raggiunge il 95% di copertura in nessuna categoria vaccinale, mentre i numeri sono molto alti (fino al 97%) in Brianza e a Sondrio. In ogni caso, secondo quanto illustrato dall'assessore Giulio Gallera, nella fascia fino a sei anni di età le mancate somministrazioni sono poco più di 15 mila per l'esavalente (contro 334 mila bambini vaccinati) e 17 mila per la trivalente (contro 332 mila bambini vaccinati).

100 mila bambini non vaccinati

Guardando invece al compesso (3-17 anni), in Lombardia restano poco più di 100 mila bambini non vaccinati per i quali scatteranno le sanzioni ai genitori (si parla di cifre fino a 500 euro) e, per i più piccoli, l'esclusione scolastica. «E' scaduto il tempo», ha affermato Gallera che, per il primo anno scolastico con la legge in vigore, aveva predisposto un calendario "allargato" per consentire a tutte le famiglie di mettersi in regola senza rischiare sanzioni o esclusioni. Ora solo chi dimostra di avere già fissato un appuntamento per le prossime settimane (o chi ha un fondato motivo d'esonero) sarà "salvo".

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