Milano-Mortara, bus notturni soppressi per i vandali: un sindaco denuncia Trenord
La decisione dopo l'inutile confronto in Regione
I pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara trovano un inedito "alleato" nel primo cittadino di Vigevano, il leghista Andrea Sala, che ha deciso di denunciare Trenord per interruzione di pubblico servizio. Il sindaco della cittadina ducale al di là del Ticino (che tra l'altro aspira a lasciare Pavia per unirsi alla Città metropolitana milanese) è molto arrabbiato con l'azienda che gestisce il trasporto ferroviario lombardo.
Motivo del contendere, la soppressione delle corse di autobus sostitutivi in partenza da Porta Genova sabato 10 e domenica 11 febbraio, in orario serale. Ma perché era avvenuta la soppressione? Lo spiega la stessa Trenord, motivandolo con i ripetuti atti vandalici contro i mezzi utilizzati.
Trenord, in particolare, si era servita di un consorzio che però, il 22 dicembre 2017, aveva comunicato il forfait nelle giornate festive e prefestive: troppe minacce agli autisti e troppi atti vandalici a bordo. Così l'azienda aveva rimediato contattando un'altra società, la quale però a sua volta, il 6 febbraio, aveva "mollato" e aveva a sua volta sospeso le corse del 10-11. A questo punto Trenord si è vista costretta a istituire un servizio di vigilanza presso la stazione di Porta Genova a Milano, dove partono e arrivano i bus interessati. "Troppa delinquenza a bordo degli autobus", lamenta l'azienda di trasporto ferroviario: "Le corse sono possibili solo con l'uso di guardie giurate".
Dal municipio vigevanese arriva però un duro j'accuse: "Le soppressioni sono state comunicate in anticipo adducendo come ragione l'impossibilità di garantire la sicurezza dei conducenti", attacca l'assessore Furio Suvilla: "Ma chi gestisce un servizio pubblico non può cancellarlo perché non è in grado di garantire la sicurezza, deve adottare le misure necessarie". E il sindaco Sala, leghista come l'amministrazione regionale, distingue: "Sto dalla parte dei pendolari e sono sindaco di tutti i vigevanesi. Abbiamo provato varie volte a dialogare con la Regione ma non è bastato, per cui andiamo dalla magistratura".