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Gli alberi che resistono / Cenisio Monumentale / Via Mac Mahon

Gli olmi di Mac Mahon resistono al vento di Milano: rischiarono di essere abbattuti

Dati per spacciati da Atm e comune di Milano, furono salvati grazie al lavoro dei residenti e del municipio 8

La mattinata di lunedì 7 febbraio è stata eccezionale: raffiche di vento da record di cui non si recente memoria a Milano. Alberi abbattuti, vasi che volavano dai balconi, lamiere e tetti scoperchiati, danni alla stazione centrale e al castello sforzesco. Nella situazione generale di caos, c'è stato (almeno) un caso positivo: quello di via Mac Mahon, dove i filari di olmi, alcuni prossimi al secolo di vita, sono rimasti in perfetto assetto e non hanno causato alcun danno.

Alberi caduti, tetti divelti. I disagi provocati dal vento

Lo sottolinea Enrico Fedrighini, consigliere comunale della Lista Sala e, in precedenza, consigliere e assessore al verde del municipio 8. Fedrighini fu protagonista di una serrata battaglia per salvare gli olmi, mentre Atm riteneva di doverne abbattere un centinaio considerandoli pericolosi per le rotaie dei tram e il comune di Milano sembrava pronto ad adeguarsi. 

"Amministrare il territorio può significare per alcuni obbedire, per altri anzitutto ascoltare", scrive Fedrighini ricordando la battaglia partita dalla richiesta degli abitanti di via Mac Mahon, per i quali i filari di olmi erano 'la loro casa'. Le assemblee di quartiere, con gli agronomi, diedero l'idea: prove di trazione su goni albero, scavi ad aria senza mezzi meccanici, rimozione dei binari senza interferire sull'apparato delle radici. "Risultato finale: salvati i filari alberati, risparmiando milioni di euro rispetto ai costi preventivati. E gli olmi, nonostante venti e piogge da clima impazzito, oggi sono ancora lì a testimoniare che cambiare le cose, in meglio, è possibile", conclude Fedrighini.

Foto - Gli alberi caduti in piazza Prealpi (Giorgio G.)

piazza prealpi - foto giorgio grim-2

Vento record degli ultimi dieci anni

Secondo Arpa Lombardia, il vento di lunedì 7 febbraio è stato da record negli ultimi dieci anni. Le raffiche hanno raggiunto i 95 km/h al Parco Lambro e gli 80 km/h a Brera. "Un fenomeno atmosferico frequente - scrive Arpa - nei mesi invernali e primaverili, ma l’intensità delle raffiche registrate ieri cataloga questo episodio come il più intenso degli ultimi dieci anni".

Il vento, che ha assunto carattere di foehn in pianura, si è originato da un "rapido transito di un fronte di aria fredda di origine artica". La forte ventilazione ha rapidamente abbassato i livelli di umidità relativa sotto il 20%, mentre le temperature hanno raggiunto i 15-17 gradi, valori ampiamente superiori alle medie del periodo.

Più in quota si sono superati i 100 km/h. E' il caso di Gordona (Sondrio) con 104 km/h, ma anche di Como Villa Gallia con 103 km/h.

L'assessora: "Abbiamo alterato l'equilibrio naturale"

Sul piano più generale è intervenuta Elena Grandi, assessora milanese all'ambiente e verde. Chiarendo subito che "un albero in classe D, cioè a rischio schianto, deve essere abbattuto anche se in apparenza sano. Ci dispiace vedere una pianta rigogliosa al suolo (ma) oggi ne abbiamo viste troppe, tutte in un momento". Grandi ha riconosciuto l'eccezionalità del vento di lunedì, di fronte a cui la manutenzione del verde ("comunque da migliorare") c'entra poco.

"Si è trattato - ha detto Grandi - di uno di quegli eventi estremi determinati dal cambiamento climatico e dall’innalzamento delle temperature. Eventi che ci trovano impreparati e impotenti di fronte alla loro forza distruttiva". Per l'assessora, "dovremo fare tutto quanto in nostro potere per contenere e mitigare i danni che abbiamo prodotto consumando, costruendo, alterando ogni equilibrio naturale".

Il suo collega di partito Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino, ha notato che "eventi estremi ce ne sono sempre stati, ma l'aumento terribile della loro frequenza è causato dai cambiamenti climatici che derivano dall'aumento di anidride carbonica". Per Monguzzi "dobbiamo fare pace con gli alberi, dando loro la possibilità di resistere. (Gli alberi) debbono poter crescere senza essere circondati da cemento e asfalto perché hanno bisogno di terra buona dove crescere e poter oscillare in caso di forte vento (il cemento taglia le radici) e sagge potature e annaffiature. Finora gli alberi sono stati per molti addetti un fastidio, devono diventare una tra le prime risorse da salvaguardare quando si fa un progetto".

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