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Cronaca Dergano / Via Livigno

Vigile ucciso, la commemorazione: rabbia per la sentenza d'appello

Secondo anniversario della morte di Niccolò Savarino. Tutti concordi sulla protesta contro la sentenza d'appello che ha ridotto la condanna al rom

Secondo anniversario dell'omicidio del vigile urbano Niccolò Savarino, ad opera di Remi Nikolic, un rom che all'epoca dei fatti era minorenne: alla guida di un grosso Suv stava cercando di scappare quando ha travolto l'uomo. Lo scorso dicembre, la sentenza d'appello ha ridotto da 15 a 9 anni la pena per l'omicida. ''La sentenza d'appello non ha dato serenità, ma anzi sgomento e rabbia - ha detto nel suo intervento il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia -, ci ha lasciato sorpresi e perplessi. Ma sono convinto che la magistratura continuerà nel suo impegno e valuterà con attenzione la possibilità di fare un altro grado di giudizio''.

Parole dure anche quelle del fratello della vittima, Rocco, che dal palco allestito nel giardino che porta da un anno il nome del vigile ha detto: ''La giustizia non si sta comportando come dovrebbe. Dopo due sentenze mi viene da dire che allora sarebbe stato meglio non lo avessero preso, perché la giustizia lo sta piano piano portando fuori senza neanche un anno di galera''. '

'Comprendo le parole amare del fratello - ha poi commentato il sindaco - sulla risposta non adeguata'' della giustizia ''ma bisogna avere fiducia sul fatto che oltre alla verità, che è stata individuata, ci sia anche giustizia''. Alla cerimonia in via Livigno hanno partecipato, tra gli altri, il comandante dei polizia locale Tullio Mastrangelo, il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e il prefetto Francesco Paolo Tronca.

La sentenza d'appello si fonda sulla massima concessione delle attenuanti. Al giovane, iMilano: Pena Ridotta per Rom che uccide e Investe Vigile
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n sostanza, è stato comminato il minimo della pena prevista in un dibattimento per un caso del genere di omicidio volontario. Nikolic, 19 anni, resterà detenuto fino a 21 anni nel penitenziario minorile e poi verrà trasferito in carcere per scontare il resto della pena. Avendo già scontato però quasi due anni, tra meno di tre anni potrà anche chiedere di essere messo in regime di semilibertà.

"CONTESTO DI RIFERIMENTO" - Le attenuanti fanno riferimento proprio al contesto in cui era cresciuto il rom, "caratterizzato "dalla commissione di illeciti da parte degli adulti di riferimento". Un'affermazione (scritta nero su bianco dai giudici nel dispositivo) che aveva scatenato durissime reazioni. Il consigliere Manfredi Palmeri chiede ora, in occasione della commemorazione del vigile ucciso, che non si faccia finta di niente su queste motivazioni: "Ci si ostina ad accettare nella nostra città zone franche e connesse dinamiche sociali, ma alcuni insediamenti rom a Milano sono palesemente fuori dal contesto della civiltà, della legalità, dell'umanità, dell'educazione, dell'igiene, delle norme dello Stato". 

"Noi non accusiamo tout court i rom, meno che mai in quanto tali, ma chi invece li difende tout court in quanto tali, senza entrare nel merito di ciò che accade, non capisce che in questo modo non aiuta i soggetti più esposti e più deboli, dentro e fuori i campi. Anche a Milano", ha concluso Palmeri.

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