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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Corsico

Torna a casa col tassista abusivo conosciuto in discoteca: donna violentata e sequestrata

In manette un tassista abusivo di trenta anni. Vittima una donna di trentadue. La storia

In discoteca era stato gentile e dolce. Poi, come a volerla convincere che era davvero un "semplice" tassista abusivo, in auto aveva fatto salire altri due uomini. Una volta rimasto solo con lei, però, aveva preso un coltello e l'aveva minacciata, obbligandola a fare tutto quello che voleva per poi chiuderla nel bagno di una casa occupata e andare via. Ma alla fine è stata lei stessa, nonostante la paura e lo shock, a farlo finire in manette. 

Un uomo di trenta anni - un cittadino marocchino arrivato in Italia quattro anni fa, irregolare e con precedenti per droga e reati contro il patrimonio - è stato arrestato giovedì mattina dai carabinieri di Corsico con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona e rapina. Le manette per lui sono scattate verso mezzogiorno, con i militari che lo hanno bloccato proprio a Corsico dopo un'indagine velocissima. 

I complimenti in disco e il taxi abusivo

Il lavoro degli uomini dell'Arma è iniziato verso le dieci di mattina, quando un passante ha visto una donna seduta su un marciapiede in lacrime e in stato confusionale. Dopo essere stata soccorsa, lei stessa - una 32enne marocchina - ha raccontato agli investigatori di essere stata violentata e tenuta sequestrata per più di quattro ore da un uomo che aveva conosciuto la sera prima in una discoteca in zona Corvetto. 

Stando a quanto accertato dai carabinieri, lì il trentenne aveva avvicinato la vittima, che era andata a ballare insieme ad alcune amiche. Dopo un corteggiamento galante e dolce, l'uomo ha spiegato alla donna di essere un tassista abusivo e si sarebbe offerto di riportarla a casa. Così, verso le 4 di notte, la 32enne e altri due uomini - che hanno poi pagato dieci euro - sono saliti sulla macchina del marocchino, una Alfa nera, che è partito in direzione Corsico. 

Violentata e chiusa in un bagno

L'incubo della ragazza è iniziato quando i due compagni di viaggio sono scesi dalla macchina. In quel momento - secondo le ricostruzioni dei militari, che hanno già ottenuto la convalida dell'arresto -, il tassista abusivo ha infatti estratto un coltello e glielo ha puntato contro, spiegandole che l'avrebbe portata a casa sua. 

Arrivati in un appartamento di Corsico - un'abitazione affittata in nero -, l'uomo ha ordinato ai tre connazionali che condividono con lui l'abitazione di andare via, ha sequestrato il cellulare alla donna, l'ha obbligata a spogliarsi e l'ha poi violentata, sempre minacciandola con la lama. A nulla è valso un tentativo di reazione della vittima, che è stata colpita con uno schiaffo al volto e afferrata per la gola.

Finito il "lavoro", il trentenne l'ha segregata nel bagno ed è andato via, chiudendo la porta dietro di sé a chiave. 

Fuga dalla finestra e l'indagine lampo

Nonostante l'orrore appena subito, la 32enne - erano ormai le nove di mattina - è riuscita a guadagnare la fuga passando dalla finestra del bagno e una volta in strada si è seduta su un marciapiede. Lì i militari, dopo l'allarme di un cittadino, l'hanno trovata, soccorsa e portata alla clinica Mangiagalli, dove i medici le hanno riscontrato i segni della violenza. 

In strada è stato trovato anche il suo violentatore: i carabinieri - guidati dal capitano Pasquale Puca - lo hanno fermato soltanto due ore dopo mentre camminava in direzione Giambellino. La sua vittima lo ha riconosciuto, i residenti del palazzo teatro dell'orrore hanno confermato di aver sentito urla arrivare da casa sua e il cellulare della donna è stato trovato nell'appartamento di un amico del trentenne. Eppure lui, mentre i militari lo ammanettavano, si è limitato a dire: "Ah, è per quella discussione che avuto stanotte con quella donna?". 

Violentate dal tassista abusivo: i precedenti

Invece lui "quella donna" l'avrebbe stuprata e sequestrata. Un incubo praticamente identico a quello vissuto, lo scorso luglio, da una ragazza di venti anni: anche lei aveva accettato un passaggio da un tassista abusivo fuori da una discoteca - in quel caso era l'Old Fashion - e anche lei era poi stata violentata. 

E l'esterno delle discoteche era lo stesso territorio di caccia di un trentenne pizzaiolo, che di notte si trasformava in abusivo e che così avrebbe violentato due ragazze prima di finire in manette a gennaio. 

Due erano state anche le vittime di "Cavallo": membro della banda sudamericana Ms18 e tassista abusivo. A cadere nella sua rete - lui stesso aveva colpito anche su un treno - era stata una turista canadese. Lei aveva accettato un passaggio in Centrale, ma poi era stata portata a Parco Lambro e lì abusata

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