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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sessuale e domestica in aumento nel 2013 a Milano

Dati sconfortanti del servizio di soccorso della Mangiagalli. Kustermann: "Colpa anche della crisi economica e dei mariti che perdono lavoro"

In aumento la violenza domestica sulle donne. Lo dicono i dati diffusi dal "Soccorso violenza sessuale e domestica" (Svsed), della clinica Mangiagalli, servizio d'emergenza che funziona grazie alla collaborazione con l'istituto di medicina legale, l'Asl e il comune.

Nei primi mesi del 2013 (fino al 15 ottobre) i casi segnalati al servizio sono stati 590, ovvero 111 in più rispetto allo stesso periodo del 2011, due anni prima. L'aumento è significativo: +23,2%. E sono 77 in più rispetto allo stesso periodo del 2012. In entrambi i casi l'aumento più consistente si registra sul fronte delle violenze domestiche: +53,4% rispetto al 2011 e +44% rispetto al 2012.

In calo le violenze subite dagli uomini: 26 nel 2012, soltanto 9 nel 2013. Infine, molto consistente l'aumento della richiesta di aiuto al servizio telefonico dello Svsed: +50,8% rispetto al 2012, +314,6% rispetto al 2011, +460% nei weekend.

L'ultimo caso che ha fatto scalpore è successo a Monza sabato mattina: un marito ha costretto la moglie a un rapporto sessuale, poi l'ha picchiata, tirata per i capelli e sbattuta contro il muro. Ma la donna ha chiamato i carabinieri, che sono arrivati immediatamente e hanno arrestato il marito.

Diminuiscono le violenze sessuali sui minori: 60 casi nel 2013, sempre fino al 15 ottobre, di cui la metà per la fascia 14-17 anni. Nel 2012 (intero anno) gli episodi erano stati invece 131. Per quanto riguarda le fasce d'età, quella per la quale si registra un maggior numero di casi è tra i 25 e i 34 anni, in aumento, come anche i casi di violenza sulla fascia 35-44 anni.

La responsabile del servizio Svsed, Alessandra Kustermann, nota che "la violenza domestica sembra essere un fenomeno in aumento" e indica, tra i possibili fattori, anche la crisi economica e l'aumento della disoccupazione maschile "che determina - continua la Kustermann - una maggiore tendenza alla depressione legata alla perdita di ruolo sociale da parte degli uomini e una difficoltà a gestire le relazioni con la partner e eventuali figli".

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