Violenza sulle donne, aumentano le vittime che chiedono aiuto
La fondazione Somaschi gestisce dodici presidi di auto tra Milano e hinterland. L'importanza di coinvolgere la comunità
Aumentano le donne che chiedono aiuto presso i dodici presidi antiviolenza gestiti da Fondazione Somaschi tra Milano e l'hinterland. Sono state 530 da gennaio a novembre 2021, contro le 491 nello stesso periodo del 2020. Ed è cresciuto anche il numero di vittime di violenza per cui è stato necessario avviare una protezione nelle case rifiugio: accolte 31 donne con 39 minori, mentre nel 2020 erano state 27 con 33 minori. Diminuiscono in percentuale le donne italiane rispetto al totale: dal 62% alla metà. Quattro su dieci hanno un'occupazione, altrettante figli minori conviventi. Tra le fasce d'età, quella prevalente è tra i 36 e i 45 anni (24%), poi quella tra i 46 e i 55 anni (16%). L'8% ha tra i 18 e i 25 anni, con percentuale in crescita rispetto al 2020.
La violenza più denunciata (nel 76% dei casi) è quella psicologica ma, nella maggior parte dei casi, le violenze sono diverse e concomitanti. C'è violenza fisica nel 64% delle situazioni denunciate. I casi di stalking passano dal 9 al 18%, mentre aumentano i casi di violenza economica (dal 16 al 19%) e sessuale (dal 12 al 16%). Così come sono in aumento i casi di violenza a cui sono costretti ad assistere i figli: più di uno su tre. A commettere violenza è, nella stragrande maggioranza delle situazioni, uno stretto parente. Si tratta del marito nel 30% dei casi, del convivente nel 14% dei casi, di familiari (genitori, figli, altri parenti) nel 12% dei casi.
"Coinvolgere la comunità"
"Questi dati dimostrano che la violenza di genere è un fenomeno intergenerazionale, addirittura si è rivolta a noi una donna di 83 anni - afferma Chiara Sainaghi, responsabile dei centri antiviolenza di Fondazione Somaschi -, ed è un fenomeno che avviene per lo più nell'ambito di relazioni sentimentali e familiari. Quasi sempre in principio c'è una progressiva privazione di libertà: dal controllo del telefono, dell'abbigliamento, alla richiesta di attenzioni esclusive. In questa fase la donna fatica a rendersi conto di essere già in pericolo e la consapevolezza della violenza arriva quando è ormai troppo tardi. Intervenire nell'emergenza non basta, è necessario agire il più possibile sul fronte della prevenzione e della sensibilizzazione, coinvolgendo tutta la comunità. Chiunque può diventare una sentinella preziosa contro la violenza".
Il progetto Uomo
Fondazione Somaschi, da tempo attiva a Milano con il gruppo di rehab Nonpiùviolenti, condotto da uno psichiatra e uno psicoterapeuta, da aprile 2021 fa parte della cordata di associazioni esperte cui è affidato il progetto Uomo (Uomini, Orientamento e Monitoraggio), iniziativa sperimentale che punta sul trattamento degli uomini violenti, finanziata da Regione Lombardia e con la regia di Ats Città Metropolitana di Milano. A Milano e nelle zone limitrofe la fondazione gestisce dodici presidi di aiuto per le donne vittima di maltrattamento: un centro antiviolenza a Milano (in piazza XXV Aprile), cinque centri principali (a Rho, Cassano d'Adda, Melzo, Corsico e San Donato Milanese) e sei sportelli decentrati (a Bollate, Cernusco Sul Naviglio, Trezzano Rosa, Pioltello, Assago, Peschiera Borromeo).