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Cronaca

Banda di rom sfruttava e picchiava disabili per le elemosine, condannati

Le condanne in seguito all'inchiesta. La banda fu sgominata nel novembre del 2014

Costringevano disabili a mendicare per le strade di Milano, pestandoli con violenza se non tornavano con cifre di almeno 30-50 euro a testa. Ora la banda di nomadi - smantellata a novembre del 2014 dalla polizia locale - è stata processata con il rito abbreviato davanti al gup Alessandro Santangelo, che ha comminato pene tra i tre e i dieci anni, assolvendo due persone.

I mendicanti sottoposti alle vessazioni erano circa venti. Il gup ha condannato due persone (Murat e Isma Asan), consideratei ai vertici della banda, a 10 anni e 8 mesi di reclusione, e ancora Samir Memet a 9 anni e 2 mesi. Jeane Ibram ha ricevuto una condanna a 4 anni, mentre Cadrie Asan a 3 anni e 4 mesi. 

I malviventi disponevano anche di furgoncini per trasportare i disabili ai semafori e di stabili in disuso per nasconderli e farli dormire. Il reato di cui erano accusati è di associazione a delinquere finalizzata alla tratta e alla riduzione in schiavitù, per avere continuativamente sfruttato l'attività di accattonaggio a cui le vittime erano costrette con la violenza fisica delle ritorsioni imposte (video delle violenze).

Due persone sono state assolte mentre altre sei sono a processo (sempre con l'abbreviato) davanti ad un altro giudice per l'udienza preliminare. Tra queste anche la donna di 44 anni considerata a capo dell'organizzazione, Anica Asan.

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