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Cronaca

Picchia e stupra la fidanzata per tutto il giorno, e pubblica video di lei nuda: arrestato a Londra

Dovrà andare in carcere per percosse, lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale. I fatti

Il loro amore era fiorito durante una vacanza di Natale a Guayaquil, la loro città d'origine in Ecuador. Era il 2013 e il ragazzo, Edwin Gustavo Delgado Norona, un ecuadoregno con la nazionalità inglese e residente a Londra aveva conquistato la giovane, che con la sua famiglia da un po' di anni viveva a Pieve Emanuele, nel Milanese. Un amore che nei primi mesi sembrava bellissimo ma che presto, quando Delgado, noto col nomignolo 'Chavo', ha raggiunto la ragazza in Italia, si è trasformato in un incubo per la poveretta. Picchiata e violentata per un'intera giornata per ben 4 volte. Il primo febbraio, dopo una condanna in primo grado e in appello, Gustavo, oggi 27enne, è stato arrestato dai carabinieri della Squadra Catturandi dei carabinieri di Milano, guidati da Marco Prosperi. Per fermarlo è stata fondamentale la collaborazione della National crime agency e della Metropolitan police.

Deve scontare 7 anni e 6 mesi di carcere il 'Chavo', che ora attende la estradizione in Italia. La sua è stata una violenza senza scrupolo. Nel mese di marzo 2014 aveva raggiunto a Pieve Emanuele la fidanzata. Insieme - sperava la donna, oggi 25enne - dovevano condividere un appartamento appena preso in affitto. Il ragazzo gentile che aveva conosciuto pochi mesi prima per le strade di Guayaquil ha fatto capire fin da subito che non era affatto così. Fin dall'inizio la picchiava con pugni e calci, durante liti banali, minacciandola e impedendole di denunciare. Aveva fatto girare su Whatsapp - tra gli amici a Londra e in Sudamerica - un video della ragazza nuda sotto la doccia.

Il 26 aprile si arriva all'apice delle violenze. Per tutta l'intera giornata l'uomo tiene 'ostaggio' la ragazza in casa e la stupra per quattro volte. Quando va via - secondo il racconto che la giovane farà nelle ore successive ai militari della stazione locale - la minaccia più o meno con queste parole: "Se parli con qualcuno torno da Londra e finisco il mio lavoro", mentre con le mani imita il gesto di qualcuno che sgozza un avversario. Forse proprio quel gesto intimidatorio risveglia nella vittima la voglia di denunciare, anche grazie ai consigli di un'amica.

Nelle ore successive l'ecuadoregna si sfoga con i carabinieri e poi viene trasportata in ospedale per le analisi del caso che confermano il suo racconto. Iniziano le indagini che portano ai processi. Mentre in Europa si procede per le vie legali, in Ecuador la famiglia Delgado Norona non usa lo stesso tatto con i parenti della vittima. Il fratello di lui minaccia apertamente lo zio di lei chiedendole di bloccare tutta "questa storia". Il 26 gennaio 2017 arriva la condanna in primo grado, poi confermata dall'appello il 12 settembre. Il caso viene affidato alla Squadra del capitano Prosperi l'11 dicembre dal sostituto procuratore, Chiara De Iorio.

Il lavoro tra carabinieri e autorità inglesi porta all'arresto dell'uomo in breve tempo. Nel frattempo aveva fatto un figlio con un'altra donna e aveva arricchito il suo curriculum violento, con un arresto per violenze in famiglia nel 2016. Ora dovrà pagare per percosse, lesioni, maltrattamenti e violenza sessuale.

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