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Sabato, 20 Aprile 2024

Violenze capodanno: no Granelli, non va tutto bene

L'assessore alla sicurezza e il post della notte di capodanno: "In piazza del Duomo nessun problema". Ma c'erano già state aggressioni sessuali a 9 donne. Nella situazione, ha dimostrato una siderale lontananza dalla realtà. Faccia un passo indietro

C'è una distanza siderale e ingiustificabile tra la testimonianza di una delle nove ragazze vittime delle violenze sessuali di gruppo durante la notte di capodanno a Milano, in piazza del Duomo, e la dichiarazione scritta dall'assessore alla sicurezza Marco Granelli quella stessa notte, dopo che le violenze si erano già consumate, con tanto di fotografie 'a corredo' della centrale operativa della polizia locale (dove l'assessore ha trascorso la nottata) e la gente in piazza (a pochi metri da dove si erano perpetrate le violenze).

Il drammatico racconto di una vittima

Da una parte il racconto della giovane, una turista tedesca a Milano con un'amica per il capodanno: "Quando sono caduta a terra (...) vedevano che piangevo, li supplicavo di fermarsi ma ridevano. Quelle mani erano così aggressive, con forza le infilavano tra le gambe (...) Mi hanno aperto la giacca, mi hanno alzato la gonna, hanno cominciato a mettere le dita tra le mie gambe (...) vedevo una mano, poi l’altra, così tante mani sul mio corpo, sul mio seno, tra le gambe, sul sedere. Non so quante mani avevo addosso (...) penso fossero trenta uomini (...) non si fermavano e mi hanno strappato via il reggiseno e mi toccavano il seno. Ero nuda, ero nel panico". E poi: "Quando ci siamo divincolate e abbiamo raggiunto le transenne, ci spingevano contro, c’erano almeno cinque poliziotti che vedevano. Non so perché non sono intervenuti, non so se hanno capito cosa stava succedendo, forse no. Non potevano vederci quando eravamo a terra in mezzo al gruppo, ma poi, quando eravamo alle transenne, sì. Chiedevamo aiuto, urlavamo stavamo, guardando verso di loro dicevamo 'aiutateci!'. La cosa scioccante, quando siamo uscite dalla calca, è che ci hanno detto solo 'mettetevi la mascherina', mentre noi stavamo piangendo".

Il post dell'assessore: "Nessun problema"

Dall'altra parte il post scritto dall'assessore Granelli, all'1.27 di notte, quando (stando ai resoconti della questura) si erano già verificate tutte le aggressioni in piazza e, di sicuro, era trascorsa oltre un'ora e mezza da quella alle due tedesche, avvenuta prima di mezzanotte: "In piazza Duomo tanta gente, tanti botti, ma nessun problema anche grazie ai tanti agenti di polizia e carabinieri che hanno fatto un gran lavoro". Trascurando l'accenno come se nulla fosse ai "tanti botti", vietati da un'ordinanza del sindaco, una comunicazione del genere è inaccettabile.

Ammettendo infatti che l'assessore non avesse consapevolezza delle violenze sessuali (già avvenute), è comunque poco credibile che, trovandosi nella centrale operativa della locale, non sapesse almeno delle rapine. Se non sapeva nulla di nulla, è da rivedere da cima a fondo la 'catena di comunicazione' tra le forze dell'ordine e l'assessore. Comunque improvvida la scelta di tempo: prima di fare bilanci e affermare con tanta certezza che non v'era stato "nessun problema", avrebbe potuto attendere qualche altra ora. Ed infine, una volta che invece i problemi sono stati resi noti (la mattina stessa di capodanno, la questura ha diramato la prima notizia di violenza sessuale, seppur parlando di "molestie", ai danni di una diciannovenne da parte di una trentina di ragazzi), anziché trincerarsi nel silenzio fino alle scuse del sindaco Beppe Sala arrivate l'11 gennaio, avrebbe certamente potuto spendere qualche parola, a parziale retromarcia rispetto a quel post.

Sul fronte investigativo sappiamo ora che un gruppo di ragazzi torinesi ed un certo numero di coetanei milanesi, senz'alcun rapporto tra loro e quindi senza un'azione 'premeditata', approfittando del caos di piazza Duomo hanno accerchiato a più riprese diverse ragazze, palpeggiandole ripetutamente: diciotto di loro sono stati identificati e perquisiti, una dozzina indagati, due fermati perché si stavano preparando a fuggire. Rispondono di violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina.

La violenza sulle donne e la coesione sociale dei migranti

Si potrebbe ora parlare della prevenzione di piazza da parte delle forze dell'ordine, così come della necessità, prima o poi, di costruire davvero quella coesione sociale dei migranti di cui si parla tanto (da realizzarsi prima che i ragazzi diventino adolescenti, agendo sugli spazi, sulla socializzazione, sulla dispersione scolastica, sulle prospettive di lavoro). Si potrebbe, anzi si dovrebbe parlare del dramma subito ancora una volta dalle donne: l'aggressione sessuale e predatoria da parte del branco di maschi.

Granelli e il post: l'opportunità delle dimissioni

Ma, intanto, si può cominciare col sottolineare l'ingiustificabile distanza tra la realtà e le parole dell'assessore alla sicurezza, tra la realltà e le tempistiche scelte dall'assessore alla sicurezza. Alla luce dei fatti, il post scritto di getto da Granelli in piena notte risulta non conforme a quanto realmente accaduto. Ricordiamo Granelli in prima linea quando il Seveso e il Lambro rischiano d'esondare e ci dispiacerebbe che non fosse più lui a informare la cittadinanza, quasi 'minuto per minuto', sui livelli delle acque. Ma non possiamo, da cittadini, accettare di buon grado che l'assessore, con tanto di selfie in centrale operativa, scriva un post non rispondente alla realtà durante la notte di capodanno e poi 'sparisca dai radar' mentre le vittime di violenza sessuale salivano da una a nove. Granelli, dunque, probabilmente dovrebbe ora dimettersi da assessore del Comune di Milano.

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