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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Stupra ragazza in un'auto, le strappa i capelli e la picchia a sangue: arrestato violentatore

L'epilogo di questa storia d'amore, durata circa un anno, è stato il più drammatico possibile

Un messaggio non gradito arrivato sul cellulare di lei. E' bastata questa sciocchezza per scatenare la furia violenta di lui. E per quattro 'infinite' ore l'ha picchiata, minacciata di morte e stuprata ripetutamente. La brutalità era tale che la ragazza, una impiegata 20enne del Vimercatese, è svenuta una volta mentre l'uomo, un ecuadoriano di 40 anni, le strappava ciocche intere di capelli nel tentativo di fermarla.

L'epilogo di questa storia d'amore, durata circa un anno, è stato il più drammatico possibile. Al termine di una serata con altri amici, domenica 4 marzo, il sudamericano è andato su tutte le furie quando sullo smartphone della donna è arrivato un messaggio. La sua gelosia si è subito trasformata in rabbia. Erano le 23.30 e la coppia era nell'auto di lui. Prima le ha sequestrato il telefono. Poi ha cominciato a minacciarla di morte, incalzandola con domande su domande. Gli schiaffi e i pugni sono arrivati quasi subito. Terrorizzata, la ragazza ha cercato di fuggire invano. Ogni volta che voleva aprire lo sportello per gettarsi dall'auto in corsa, il 40enne accelerava. E quando finalmente è riuscita a scappare, lui l'ha ricorsa a piedi, prendendola a calci e caricandola di peso per riportarla nell'abitacolo.

La violenza sessuale nel box di Carugate

La violenza sessuale è arrivata poi all'interno del box dell'abitazione del ecuadoriano, in una palazzina di Carugate (Milano). L'uomo ha letteralmente sequestrato la donna fino alle 4. Dopo un primo stupro, l'ha continuata a minacciare di morte con una bottiglia di vetro in mano. Prima di riprendere con la violenza sessuale. Minuti interminabili di terrore per la ragazza, che stando a quanto poi ha riferito ai carabinieri di Vimercate, non si sarebbe mai e poi mai aspettata un comportamento così violento da quello che fino a quella sera era stato un fidanzato tranquillo e rassicurante. Terminato l'incubo, l'uomo ha autonomamente deciso di accompagnare la donna a casa, ormai stremata. Durante la strada ha intimato alla ragazza di raccontare una bufala alla famiglia, suggerendole di parlare di una rissa tra ragazze nel locale. E invece sono stati proprio i parenti della giovane ad accompagnarla in ospedale, attorno alle 5. Lì i medici hanno poi avvertito le forze dell'ordine.

La ragazza stuprata parla con i carabinieri

L'impiegata è rimasta ricoverata per tre giorni e il suo racconto è stato confermato dalle analisi degli specialisti. Ad accompagnare la ragazza durante il processo di denuncia sono state due donne dei carabinieri, tra loro il comandante del Nucleo operativo della Compagnia di Vimercate, Federica Massa. Il loro lavoro ha rassicurato e in qualche maniera convinto la vittima a riferire ogni dettaglio dell'accaduto. Grazie a quel agghiacciante racconto, i militari della Compagnia guidata da Antonio Stanizzi - col supporto della Locale di Carugate - hanno individuato l'abitazione dell'uomo e lo hanno arrestato mercoledì 14. E' accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, minaccia e lesioni aggravate. E' stato rinchiuso nel carcere di Monza in attesa di essere processato mentre la sua fidanzata è stata dimessa. Le sue ferite guariranno nei 20 giorni di prognosi che i medici hanno firmato, ma la sua mente non dimenticherà mai quella terribile serata.

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