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Cronaca Crescenzago / Via Palmanova

Per sei anni violenta la figlia della compagna

Nel 2013 era nato anche un bambino

Costretta a subire violenza sessuale da parte del compagno di sua madre. Per sei anni. Violenza e violenze fisiche, maltrattamenti, minacce. E addirittura un figlio di un anno, nato da uno degli stupri perpetrati dall'orco. Ora è tutto finito. La ragazza - 18enne - a inizio novembre ha telefonato al 112 disperata, mentre si chiudeva nel bagno dell'appartamento di zona Crescenzago, inseguita dal 'patrigno' con un seghetto. L'aveva appena violentata e poi l'aveva minacciata e colpita con quell'arma rudimentale, intenzionato ad abusare di lei una seconda volta.

Quando la polizia è arrivata - riferisce Repubblica - ha trovato solo la ragazza, ancora in bagno, e sangue dappertutto. L'uomo era uscito, la madre della giovane (collaboratrice familiare) era al lavoro. Terribile il racconto della 18enne, ecuadoriana venuta in Italia con la mamma, che si era poi fidanzata con un connazionale che aveva "messo gli occhi" sulla ragazza. Gli occhi e anche ben altro. Fin da quando aveva 12 anni erano iniziate le violenze, le botte, le costrizioni, gli stupri.

Addirittura, nel 2013, la giovane aveva dato alla luce un bambino. Figlio degli stupri. La madre nel frattempo ha ammesso le botte, denunciate due volte, e nient'altro. Gli investigatori hanno rintracciato l'uomo, Raul Felipe G., 43enne con precedenti, alle poste di via Valtellina, dove si reca spesso perché di lavoro fa il fattorino per una ditta di spedizioni. Mercoledì sera lo arrestano. Sulle prime afferma che la 18enne è la sua fidanzata, poi deve ammettere la verità.

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