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Il caso

Violenze sessuali sul treno da Gardaland: identificati molti giovanissimi

Sull'episodio è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Una trentina di ragazzi sono stati identificati dalle forze dell'ordine dopo le molestie sessuali denunciate da alcune ragazzine lombarde che erano salite sul treno che da Peschiera del Garda (Verona) le doveva riportare a Milano, il Verona-Milano. Cinque delle vittime hanno presentato denuncia alla Polizia ferroviaria di Milano.

In alcuni video pubblicati sui social si vedono gruppi di giovani invadere i binari della stazione, ma nella denuncia le vittime hanno raccontato che le aggressioni sul treno regionale hanno riguardato una decina di ragazzine, molestate mentre il treno era stato bloccato azionando il treno di emergenza. Le violenze, avvenute al termine di una giornata trascorsa a Gardaland, il 2 giugno, hanno subito suscitato un'ondata d'indignazione anche politica.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato così la notizia: "Continuiamo la nostra battaglia quotidiana per una libertà non solo individuale, ma sociale. Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste. Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili".

"Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea - ha concluso il governatore del Veneto Luca Zaia - che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare. Non ci siamo mai neanche adeguati al fatto di mettere gli allarmi in casa e di pensare di chiuderci dentro. Ripeto, tolleranza zero".

Le ragazzine, di 16 e 17 anni, viaggiavano sul regionale 2640. Sul convoglio, e per lunghi minuti, un folto gruppo di giovani - descritti come nordafricani - ha cominciato a molestarle palpeggiandole nelle parti intime e insultandole. Le ragazzine, aiutate da un altro giovane, sono riuscite a scendere nella fermata successiva di Desenzano. Poi hanno presentato denuncia.

Proprio il 2 giugno c'è stata una folle maxi rissa tra Peschiera del Garda e Castelnuovo del Garda, provocando anche una discussione tra i due primi cittadini, come riporta VeronaSera, e la loro reazione. A Peschiera infatti è presente la stazione ferroviaria, dove sono arrivate queste orde di giovani che si sono riversate poi sulle sponde lacustri, fino a raggiungere il territorio di Castelnuovo.

Al raduno, che da alcuni giorni era stato pubblicizzato sul noto social TikTok, avrebbero partecipato circa 2.500 ragazzi, provenienti da diverse zone del Nord Italia, principalmente da Veneto e Lombardia. Musica alta e furti si sarebbero verificati sulle spiagge, spaventando gli altri bagnanti, soprattutto famiglie, molti dei quali hanno preferito allontanarsi. E proprio un furtarello sarebbe stata la scintilla che ha acceso il caos sulle spiagge del basso Garda: il ladruncolo sarebbe stato poi ferito con un'arma da taglio e il suo aggressore sarebbe così divenuto oggetto dell'ira di un gruppo di ragazzi, dando vita così alla violenta baraonda. 

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