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Cronaca

Violenze sessuali e domestiche a Milano: 85 episodi al mese, boom nel primo semestre

Dati rilevati dal Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) del Policlinico

La violenza sessuale e domestica a Milano, secondo i dati del primo semestre 2018 rilevati dal Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) del Policlinico, risulta in lieve aumento (+5% nel confronto con i primi 6 mesi del 2017). Il quadro, comunque preoccupante, è stato presentato da Alessandra Kustermann, direttore pronto soccorso e accettazione ostetrico-ginecologica, soccorso violenza sessuale e domestica (SVSeD) e consultori familiari del Policlinico di Milano, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede dell’Ordine dei Medici.

Gli accessi complessivi al SVSeD sono stati 511, in media 85 al mese, di cui 206 riguardanti la violenza sessuale, 289 la violenza domestica e 16 la combinazione delle due violenze. Le vittime, in stragrande maggioranza (484), sono risultate le donne. La nazionalità delle vittime è risultata pressoché pari: 254 di nazionalità italiana e 254 di nazionalità straniera. 369 persone sono state inviate al SVSeD del Policlinico attraverso i pronto soccorso degli ospedali milanesi e le forze dell’ordine. Ben 102 casi di violenza hanno riguardato bambini e adolescenti, 385 i casi che hanno riguardato persone comprese tra i 18 e i 54 anni, mentre sono stati 24 i casi di violenza subita da over 55 anni. Gli aggressori sono in larga misura riconducibili all’ambiente familiare o ex famigliare: in 189 casi l’aggressore è stato il marito o il partner, in 71 casi l’ex marito o l’ex partner, in 67 casi si è trattato di genitori, figli e altri componenti della famiglia. In 64 situazioni i colpevoli sono stati invece amici o colleghi, mentre sono stati 70 i casi di violenza imputabili a un aggressore sconosciuto.

“Il nostro SVSeD – ha spiegato Alessandra Kustermann - è un centro antiviolenza pubblico, collocato in un grande ospedale e questo consente alle donne di ricevere un aiuto immediato anche da un punto di vista sanitario e medico legale, oltre che psicologico e sociale. I progetti che le donne decidono di intraprendere per uscire dalla violenza sono molteplici e complessi, a volte si possono interrompere. L’importante è che le donne sappiano che possono tornare a chiedere aiuto anche dopo molto tempo, perché gli operatori di SVSeD restano disponibili ad aiutarle e sono coscienti delle difficoltà che possono aver determinato un’interruzione nel percorso di separazione dal maltrattante”.

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