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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Duomo / Piazza della Scala

«Avevo un tumore al cervello. Ma sono qui, a suonare a La Scala»

Intervista a Stefano Dallera, violinista de "La Scala" che suonerà alla prima "Lohengrin". Nel 2007 gli venne diagnosticato un tumore al cervello: operato d'urgenza, rischiò di "perdere tutto". Ma è ancora, fieramente e con orgoglio, al Piermarini: è tornato a suonare il violino

La prima della Scala non è solo un evento mondano. La Prima è anche o meglio è soprattutto uno dei momenti artistici più alti della cultura italiana. In questo articolo vogliamo lasciare da parte lustrini, paillettes tutto l'aspetto mondano della Prima e raccontare l'esperienza di uno dei musicisti del teatro sinfonico più importante del mondo.

Vi raccontiamo la storia di un violinista, per essere precisi. Stefano Dallera, classe 1966, nell'organico del teatro milanese dal 1998. Dallera, però, non è solo un musicista. È molto di più. Un eroe, ci permettiamo di scrivere.

Un uomo che a quarantuno anni ha dovuto imparare di nuovo a suonare il violino. Era il 2007 quando a Stefano, in tournée a Philadelphia con l'orchestra scaligera, fu diagnosticato un tumore al cervello. La massa tumorale, del diametro di cinque centimetri, era in mezzo all'encefalo. Stefano fu operato d'urgenza. Dopo l'operazione i medici gli dissero che rischiava di non poter più suonare il suo strumento. Dallera non si perse d'animo e anche grazie al suo primo maestro, Osvaldo Scilla, riuscì a tornare a suonare il violino.

Come è nato l'amore per la musica classica?

A sette anni ho chiesto a mia madre di iniziare a suonare il violino. Ho iniziato in una piccola scuola a Voghera. Il maestro appena mi ha visto ha esclamato: "È troppo piccolo". Non sapevano bene se farmi iniziare a sette anni o più tardi, anche perché il violino è terribile: può creare problemi alla schiena. Mi hanno dato fiducia e ho iniziato. Ho studiato in quella scuola dai sette ai dodici anni, quando poi ho contattato l'insegnante che poi mi ha diplomato: Osvaldo Scilla.  Insieme a lui ho tentato di fare l'esame di ammissione al conservatorio di Milano, Giuseppe Verdi. Finiti gli studi liceali ho poi frequentato il Dams di Bologna.

Quando sei entrato per la prima volta alla Scala?

La prima volta che sono entrato a suonare al teatro alla scala avevo 21 anni, insieme ad una compagnia di ragazzi. Il test per entrare nell’organico l'ho fatto, per la prima volta, nel 1997 dove andai alla prova finale ma non vinsi, in compenso fui segnalato. Nel 1998 ritentai e vinsi. Fu una grande soddisfazione.

Come ti sei accorto che avevi quel tumore in testa?

Avevo in testa questo tumore da dieci anni. Non so come viene, non lo sanno nemmeno i medici che mi hanno operato. Il tutto è stato scoperto per caso nel 2007, quando ero in tournée negli Stati Uniti, a Philadelphia. Avevo dei gran mal di testa e sono andato all'ospedale. Lì hanno visto che avevo qualcosa: un tumore. Sopra il talamo, in mezzo al cervello, avevo un tumore benigno grossissimo: cinque centimetri di diametro. Sono stato operato immediatamente in uno dei migliori ospedali d'America.

È stata una operazione delicata...

Delicatissima. Quando si va a toccare il cervello si possono fare parecchi danni. Io, per esempio, dopo l'operazione non riuscivo nemmeno a camminare. Ero paralizzato: mi spostavo su una sedia a rotelle.

Hai rischiato di non suonare più?

Sì, ho rischiato di non poter più tornare a suonare il violino. Sia perché non riuscivo più a muovere la mano sinistra; sia perché dopo l'operazione potevo incorrere in una cosa che si chiama amusia.

In cosa consiste?

L'amusia è l'impossibilità di riconoscere i suoni musicali. Non sarei più riuscito a suonare perché non avrei più riconosciuto gli intervalli musicali e il violino si basa proprio su quelli.

Come è stata la riabilitazione?

Mi sono ripreso per miracolo. Non me lo so spiegare. Se ho ripreso a suonare il violino è solo grazie ad Osvaldo Scilla, il mio primo maestro. È stato lui a contattarmi, saputo l'accaduto e mi ha riabilitato.

In poche parole hai dovuto imparare a suonare il violino una seconda volta?

Sì, è stato come imparare a suona il violino da zero: andavo a lezione una volta a settimana e mi esercitavo molto a casa. Avevo la mano sinistra completamente bloccata, non riuscivo più a muoverla. E la mano sinistra ha un ruolo fondamentale nel suonare il violino. Dopo un anno sono ritornato a suonare il violino e sono tornato nuovamente nell'orchestra della Scala.

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