Zambetti, voti comprati col conto corrente della compagna
Secondo l'accusa, l'ex assessore regionale alla casa avrebbe prelevato 80mila euro dal conto svizzero poco prima di incontrare gli emissari dei boss
Cinquanta euro a voto per comprarne circa 4mila dalle cosche: è la terribile accusa per Domenico Zambetti, assessore alla casa nella giunta Formigoni, a processo dopo l'arresto nell'autunno 2011. I carabinieri, come riporta il "Corriere", hanno filmato l'ultimo pagamento il 15 marzo 2011, e le rogatorie internazionali sui conti correnti hanno permesso di stabilire che, poco prima dell'incontro, è stato effettuato un prelievo da 80 mila euro dal conto corrente intestato alla compagna di Zambetti presso la Raiffeisen Bank di Lugano, in Svizzera. Parte di quel denaro sarebbe dunque servita per saldare il debito con i clan.
Zambetti nel frattempo è stato scarcerato e attende l'esito del processo, che è iniziato da poco. Il rito abbreviato per altri imputati dovrebbe invece concludersi il 15 ottobre. Tra questi c'è Giuseppe D'Agostino, del clan Morabito Palamara, che insieme a Eugenio Costantino sarebbe stato "l'emissario" della 'ndrangheta per trattare con Zambetti.