Fu protagonista del primo trapianto di mano: l'arto riviene amputato
Troppe le complicazioni e il rigetto a 13 anni dall'operazione: per Walter Visigalli di nuovo l'amputazione
Il sogno di avere una mano trapiantata con tutte le funzionalità vitali si è infranto in questi giorni: Walter Visigalli, 35enne melegnanese che, nel 2000, il 17 ottobre, fu protagonista del primo trapianto di mano in Italia a Monza, si visto amputare l'arto. Il ragazzo, allora 20enne, perse parte del braccio in un incidente. E fu protagonista di un intervento pioneristico.
Lo conferma, come riportano Il Cittadino e Il Giorno, il chirurgo Marco Lanzetta, che allora eseguì il trapianto all’ospedale San Gerardo.
Visigalli, dipendente della Mapei e attualmente residente a Mulazzano dopo aver a lungo abitato a Mediglia, si era sempre dichiarato convinto e soddisfatto della propria scelta, impegnandosi al massimo nella riabilitazione e seguendo le prescrizioni mediche.
Per anni le reazioni di rigetto si erano presentate in forma leggera, ma negli ultimi due anni la situazione era progressivamente peggiorata, fino ad arrivare a ulcere dolorose. I rischi erano la cancrena e la setticemia. Da qui la decisione di amputare.