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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Writers: Bros prosciolto, il Comune lo invita a collaborare

Il writer Bros è stato prosciolto ed è stato invitato dal comune a collaborare in alcune iniziative artistiche. L'episodio che lo aveva visto finire sotto processo risale al 2007, quando fu imbrattata la sede di una società in via De Angeli

Il writer Bros è stato prosciolto dall'accusa di imbrattamento e potrebbe collaborare con l'amministrazione comunale per iniziative artistiche. L'invito è arrivato dall' assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory che ha allo studio un' iniziativa per coinvolgere Bros e altri writers.Si tratta del progetto "Walls of fame" con il quale l'amministrazione affiderà il prossimo autunno dieci muri ad altrettanti artisti di strada chiamandoli a svolgere graficamente il tema "la città che vorrei".

"Premesso che non sempre la giustizia formale corrisponde a quella reale - ha osservato Finazzer - in un Paese come il nostro dove anche nel campo del diritto pesano di più i precedenti che le innovazioni, il fatto che Bros sia stato prosciolto consente sul piano culturale di accoglierlo a lavorare con noi in nome della libertà artistica. Bisogna cogliere tutte le occasioni possibili - ha concluso l'assessore comunale - per riappacificare la città e riunire istituzioni, cittadini e artisti per fare di Milano una città creativa e più bella. Ecco quindi che non avendo più il vincolo di un contenzioso di fronte al nostro ente il proscioglimento di Bros mi permette di coinvolgerlo, con coerenza e convinzione, nelle nostre attività".

Il writer milanese Bros, se pur prosciolto per prescrizione e mancanza di querela in relazione all' imbrattamento di alcuni edifici a Milano, è stato, tuttavia, condannato al pagamento delle spese processuali per un episodio risalente al 29 novembre 2007, quando fu imbrattatta la sede di una societàin via De Angeli. Reato dichiarato estinto perché il titolare ha ritirato la querela.

BROS. Il writer, protagonista di una celebre mostra sulla "streetart" a Milano nel 2007, voluta dall'allora assessore comunale alla Cultura Vittorio Sgarbi, e noto per i suoi "omini stilizzati", era anche accusato di imbrattamento (art. 639 codice penale) per aver disegnato un volto sulle mura esterne di San Vittore. Il graffito fu realizzato nel 2004 e, dunque, secondo il giudice, il reato è prescritto. In un terzo caso, l'imputazione riguardava un graffito realizzato su una tettoia delle fermata della metropolitana Lodi, nel capoluogo lombardo. Il giudice, che ha accolto tutte le richieste avanzate dal pm, ha riconosciuto che la tettoia non si trova nel centro storico e, dunque, il reato non è perseguibile di ufficio, ma serviva la querela dell'Azienda milanese dei trasporti, che non c'é stata. I legali del giovane, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Guido Chiarloni, hanno spiegato nella loro arringa che Bros con la sua attività artistica "ha affrescato dei muri e dei luoghi orribili", chiedendo poi al giudice di riconoscere con un' assoluzione nel merito la sua opera, "che è già nella storia dell'arte". Se Michelangelo, è stata la tesi dei difensori, "avesse dipinto la Cappella Sistina senza l'autorizzazione dei Papi, non l'avrebbe certamente imbrattata, ma si tratterebbe pur sempre di un capolavoro".

L'avvocato Maria Rosa Sala, legale del Comune di Milano che sta conducendo una "battaglia" contro i graffiti sulle mura della città, ha parlato di un "fenomeno che sta deturpando Milano". Bros, ha aggiunto il legale, "che si fa passare per l'artista perseguitato dal Comune, in realtà si sta facendo una pubblicità grandiosa con questo processo".

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