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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Donna di 34 anni ricoverata dopo un viaggio in Giamaica: è stata contagiata dal virus Zika

La donna era appena tornata dalla Giamaica quando i sintomi - cefalea, lesioni cutanee - si sono presentati. Ricoverata al San Gerardo, i test al Sacco hanno dato esito positivo

Subito dopo quel viaggio in Giamaica ha capito che qualcosa non andava bene. Febbre, astenia - mancanza di forze - cefalea e lesioni cutanee di tipo esantematico - grandi macchie rosse sul corpo con eruzioni cutanee - l’hanno fatta piombare direttamente in un incubo. Dal quale, fortunatamente, è uscita senza gravi conseguenze. 

Una donna di trentaquattro anni, residente in provincia di Monza e Brianza, è stata ricoverata qualche giorno fa nel reparto malattie infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza dopo essere stata contagiata dal virus Zika. I test, effettuati dal laboratorio di microbiologica clinica dell’ospedale Sacco di Milano, hanno confermato la positiva della donna, che si era recata in ospedale dopo aver visto il proprio corpo riempirsi di macchie e bolle. 

“Al San Gerardo - informa lo stesso ospedale in una nota - è stato applicato il protocollo per la gestione dei casi di contagio da virus Zika. La donna, fortunatamente non gravida, è stata ricoverata per tre giorni presso il reparto di malattie infettive” e poi “è stata dimessa in ottime condizioni con isolamento domiciliare per almeno due settimane e l’astensione per la prevenzione da malattie sessualmente trasmissibili per un mese”. Al momento del ritorno a casa, “sono partite anche le misure di disinfestazione presso l’abitazione della donna”.

Il caso, a cui ha collaborato anche l’agenzia di tutela della salute, è stato seguito dal direttore del reparto malattie infettive, Andrea Gori, professore dell’università Milano Bicocca e dalla dottoressa Francesca Sabbatini. 

“La paziente - sottolinea Gori - anche al momento del ricovero è sempre stata bene grazie ad una sintomatologia lieve, senza complicazioni. Non è stata ricoverata per la gravità del caso clinico, ma per una prevenzione epidemiologica”.

Il professore rassicura anche sull’evolversi della situazione: “È escluso qualsiasi possibile sviluppo di altri casi. La paziente è stata ricoverata e mantenuta in isolamento. La trasmissione può avvenire solo attraverso la puntura della zanzara tigre infettata, oppure attraverso rapporti sessuali non protetti. Pertanto la donna contagiata non rappresenta alcun pericolo”.

E ancora: “Sottolineo che si tratta di una infezione caratterizzata da una sintomatologia lieve, le cui complicanze - conclude Gori - possono solo essere quelle di microcefalia nelle donne gravide che sviluppino l’infezione”. 

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